Lunedì, 29 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Global Sumud Flotilla, anche il fotoreporter Niccolò Celesti lascia: "Missione non era entrare in acque israeliane, rischio grande"

Celesti si aggiunge ad altri nomi che hanno abbandonato come quello del coordinatore tunisino Khaled Boujemâa, che si è dimesso per la presenza di persone Lgbtq+

29 Settembre 2025

Global Sumud Flotilla, anche il fotoreporter Niccolò Celesti lascia: "Missione non era entrare in acque israeliane, rischio grande"

Fonte: Facebook, @Niccolò Celesti

Ancora un altro abbandono nella Global Sumud Flotilla. Il fotoreporter Niccolò Celesti ha lasciato la missione: "La linea rossa era ed è quella di non entrare nelle acque israeliane e nelle acque controllate da Israele, perché in quella zona la legge internazionale non funziona. Significa mettersi nelle mani di un esercito che sta compiendo un genocidio", ha detto Celesti, che si aggiunge ad altri nomi che hanno abbandonato come quello del coordinatore tunisino Khaled Boujemâa, che si è dimesso per la presenza di persone Lgbtq+.

Global Sumud Flotilla, anche il fotoreporter Niccolò Celesti lascia: "Missione non era entrare in acque israeliane, rischio grande"

Continuano le divisioni nella Global Sumud Flotilla. Stavolta è il turno del fotoreporter Niccolò Celesti, che ha deciso di abbandonare la missione asserendo sostanzialmente di avere paura ad entrare nelle acque israeliane. La spedizione è nata per portare aiuti umanitari a Gaza, ma anche se è presto per definirla un flop, si possono già trarre le prime conclusioni. In tantissimi hanno lasciato la missione o il proprio ruolo. È il caso di Greta Thunberg, che ha dichiarato di aver lasciato il direttivo per restare come partecipante organizzatrice. 

Celesti ha invece deciso di farsi da parte in modo definitivo. "Sono uscito dalla mia barca passando all’imbarcazione Family, dove ho spiegato le mie intenzioni a Thiago Ávila, membro del comitato direttivo. Ci siamo stretti la mano amichevolmente. Non ero più allineato con alcune idee, le divergenze erano troppe. Questo non significa che non creda nella missione: vorrei ancora esserci, ma non volevo generare tensioni interne".

"Ho chiesto di seguire la consegna a Cipro degli aiuti fino al confine con Gaza, insieme a qualche attivista e qualche giornalista. Non mi hanno ascoltato, ma io non sono venuto qui per martirizzarmi. O meglio: non ero venuto per martirizzarmi senza razionalità". "È stato come abbandonare una montagna a pochi passi dalla vetta ma ho preferito fare un passo indietro piuttosto che alimentare frizioni che avrebbero potuto compromettere l’unità del gruppo".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x