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Festival della Scienza di Genova, Leonardo Spa esclusa dall’evento dopo raccolta firme: “Vendono armi a Israele durante genocidio a Gaza”

Alla comunicazione della direttrice Mangili è stato allegato anche il messaggio dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani: “Comprendo e condivido lo sdegno per quanto sta succedendo a Gaza, ma trovo assolutamente inaccettabile dire che Leonardo sia responsabile e partecipe di questa tremenda vicenda”

29 Settembre 2025

Festival della Scienza di Genova, Leonardo Spa esclusa dall’evento dopo raccolta firme: “Vendono armi a Israele durante genocidio a Gaza”

Leonardo Spa Fonte: Contropiano

Il Festival della Scienza di Genova ha escluso dai suoi partner Leonardo Spa. La decisione è stata comunicata dalla direttrice della manifestazione, Fulvia Mangili, dopo le pressioni di un gruppo di docenti, animatori e volontari che hanno promosso una raccolta firme contro la presenza del colosso della difesa. Alla base delle contestazioni, l’accusa rivolta all’azienda di aver fornito armamenti a Israele, utilizzati anche nel genocidio in corso a Gaza.

Festival della Scienza di Genova, Leonardo Spa esclusa dall’evento dopo raccolta firme: “Vendono armi a Israele durante genocidio a Gaza”

A innescare la polemica è stato l’appello di alcuni insegnanti genovesi, che hanno denunciato come la sponsorizzazione di Leonardo fosse incompatibile con lo spirito del Festival, citando un rapporto di The Weapon Watch. Nel documento si sostiene che il gruppo aerospaziale compaia anche nel dossier presentato alla Camera da Francesca Albanese, relatrice ONU sui Territori palestinesi, in cui si fa riferimento a contratti con Israele finanziati da programmi statunitensi per aggirare le restrizioni europee e italiane sull’export diretto verso Paesi in conflitto.

La direttrice Mangili, in una comunicazione indirizzata agli insegnanti, ha confermato l’esclusione dell’azienda dalla prossima edizione di ottobre: “Abbiamo scelto di rinunciare per quest’anno alla sponsorizzazione di Leonardo”, spiegando che la decisione è stata presa “per rispetto delle diverse sensibilità e per evitare che la manifestazione diventi terreno di strumentalizzazioni in un momento storico drammatico, in cui il confronto non può essere né pacato né obiettivo”.

Dura la replica dell’Ufficio Stampa della Fondazione Leonardo ETS, che ha respinto in modo netto le accuse: “Per la prima volta il Festival della Scienza, luogo libero e aperto nonché punto di riferimento per la comunità scientifica, ci ha chiesto di non prendere parte alle attività già messe in programma per la prossima edizione di ottobre. Un gruppo tra docenti e accademici si è fatto promotore di una petizione per chiedere l’esclusione di Leonardo Spa tra gli sponsor del Festival, sebbene da anni, la nostra azienda abbia sostenuto e contribuito convintamente al loro programma. Questa volta, però, riteniamo sia necessario sospendere le nostre iniziative per via di un’associazione sbagliata, grave e dannosa per diversi motivi, primo tra tutti perché fatta senza conoscere la realtà dei fatti”.

La nota aggiunge: “Per essere ancora più precisi e più diretti: Leonardo non vende armi ad Israele da quando è scoppiato il conflitto”. E, rammaricandosi per la scelta, parla di “occasione perduta, soprattutto per tutte le classi di scuola di ogni ordine e grado che hanno seguito con passione le nostre attività e i laboratori che da sempre organizziamo con senso di responsabilità e rispetto verso la comunità sociale alla quale tutti apparteniamo”.

Da parte loro, i promotori della raccolta firme ribadiscono la loro contrarietà: “Pensiamo che la divulgazione scientifica e tecnologica debba rimanere indipendente e non legarsi a operazioni di immagine di aziende legate all’industria bellica”.

Alla comunicazione della direttrice Mangili è stato allegato anche il messaggio dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani: “Comprendo e condivido lo sdegno per quanto sta succedendo a Gaza, ma trovo assolutamente inaccettabile dire che Leonardo sia responsabile e partecipe di questa tremenda vicenda”.

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