29 Settembre 2025
Milano, 29 set. (askanews) - Sei video installazioni ospitate in santuari dedicati all'acqua, alla terra, agli animali, alle piante e all'invisibile, opere che vogliono creare un dialogo tra simboli e rituali che uniscono specie e cosmogonie molto diverse. È la prima mostra personale in Italia dell'artista cilena Patricia Domìnguez, ospitata alla Fondazione Made in Cloister di Napoli.
"La mostra 'Il cavallo bianco, gravido' è un'invocazione alla nascita di una nuova era all'interno delle crisi sociali e ambientali che stiamo vivendo - ci ha detto l'artista -. Nel mio lavoro io indago e immagino le relazioni tra le specie in questo periodo di profonda digitalizzazione della vita".
La pratica di Domìnguez unisce etnobotanica, spiritualità andina e tecnologie digitali, ed esplora le relazioni tra le specie e i processi di salvezza collettiva. "L'intera mostra - ha aggiunto - è una sorta di preghiera video su come possiamo onorare la memoria planetaria e registrare di nuovo la realtà, così da poter immaginare, anche per poco, nuove relazioni".
La mostra è realizzata dalla Fondazione insieme a "nonlineare - iniziativa curatoriale indipendente" e chiude il primo anno del programma biennale "Rinascita", dedicato ai temi della resistenza delle specie, della trasformazione e di un possibile nuovo inizio. "La Fondazione Made in Cloister - ci ha spigato la direttrice Eleonora de Blasio - nasce nel 2012 dal restauro del chiostro di Santa Caterina a Formiello, un raro esempio di rinascimento napoletano ed archeologia industriale. La storia, la posizione e la vocazione dello spazio hanno consolidato la missione della Fondazione, che è quella di invitare artisti internazionali a dialogare con lo spazio, con la comunità e con gli artigiani locali".
E questi ultimi hanno effettivamente collaborato alla creazione delle opere di Patricia Domìnguez.
La mostra è aperta al pubblico a Napoli fino al 20 dicembre.
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