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Morte Ramy, carabiniere alla guida della volante e amico della vittima Fares Bouzidi verso il processo per omicidio stradale

Si sono chiuse le indagini preliminari sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto lo scorso anno durante un inseguimento con i carabinieri: sia per il carabinieri alla guida della volante, sia per l'amico della vittima vanno verso il processo

03 Luglio 2025

Ramy Elgaml, autopsia: "Morto sul colpo per una lesione dell'aorta, impatto col semaforo divelto dai carabinieri"

Ramy Elgaml, fonte: Facebook, @capitano_ri

Nella giornata di giovedì 3 luglio si sono chiuse le indagini preliminari sul caso di Ramy Elgaml. La procura di Milano è sempre più propensa a procedere con la richiesta di processo per il reato di omicidio stradale nei confronti dell'amico della vittima, Fares Bouzidi, e per il vicebrigadiere dei Carabinieri alla guida della volante che ha colpito lo scooter su cui fuggivano i due giovani.

Morte Ramy, carabiniere alla guida della volante e amico della vittima Fares Bouzidi verso il processo per omicidio stradale

Sembrerebbe sempre più vicino il rinvio a giudizio sia per Fares Bouzidi, amico di Ramy e conducente dello scooter, sia per il vicebrigadiere alla guida dell'auto coinvolta nell'incidente. L'accusa nei confronti di entrambi sarebbe quella di omicidio stradale.

I fatti si riferiscono al 24 novembre 2024, giorno in cui Ramy Elgaml e il suo amico Fares Bouzidi, a bordo di uno scooter guidato da quest'ultimo, non si sono fermati a un posto di blocco dei Carabinieri a Milano. Dall'alt di via Farini è iniziato un inseguimento di 8 chilometri per le strade milanesi, fino all'incidente stradale tra via Ripamonti e via Quaranta. All'incrocio, lo scooter ha perso il controllo dopo essere stato tallonato da un'auto dei carabinieri che li stava seguendo. Ramy Elgaml è stato sbalzato ed è morto poco dopo.

Secondo le prime ricostruzioni, Fares Bouzidi era alla guida dello scooter senza patente e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Il 20enne è poi stato condannato a giugno 2025 a due anni e otto mesi di reclusione per il reato di resistenza a pubblico ufficiale per non essersi fermato al posto di blocco e per aver poi dato il via all'inseguimento ad alta velocità, in cui l'amico ha rimesso la vita. Oltre alla reclusione, i giudici di Milano hanno disposto un risarcimento a carico del giovane da 2 mila euro a favore di ognuno dei sei carabinieri coinvolti.

Se verrà approvato il rinvio a giudizio, a Fares sarà contestato il reato di omicidio stradale aggravato dalla guida senza patente e sotto effetto di stupefacenti. Al vicebrigadiere dei Carabinieri al volante della volante che colpì lo scooter, invece, sarà contestato il medesimo reato, ma senza aggravanti. Questo sarebbe però solo il primo filone di inchiesta sul caso Ramy. Il secondo, invece, riguarderebbe un presunto depistaggio dell'Arma: due carabinieri, a quanto si apprende, avrebbero cancellato un video chiave sugli istanti prima dell'impatto da un testimone prima dell'inizio delle indagini.

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