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Ramy, la perizia: “Inseguimento carabinieri corretto, nessun tamponamento con lo scooter, la morte dovuta per schianto col palo”

Secondo la consulenza firmata dall’ingegner Domenico Romaniello sono da escludere le ipotesi sullo speronamento volontario da parte dei Carabinieri. La morte di Ramy sarebbe dovuta allo schianto con il palo

12 Marzo 2025

Ramy Elgaml, autopsia: "Morto sul colpo per una lesione dell'aorta, impatto col semaforo divelto dai carabinieri"

Ramy Elgaml, fonte: Facebook, @capitano_ri

La perizia firmata dall’ingenger Domenico Romaniello certifica che l’inseguimento dei carabinieri è stato corretto, e che la morte di Ramy sarebbe avvenuta dopo l’impatto con il palo.

Ramy, la perizia: “Inseguimento carabinieri corretto, nessun tamponamento con lo scooter"

La perizia cinematica disposta dalla Procura di Milano sul caso della morte di Ramy Elgaml, avvenuta nella notte del 24 novembre scorso durante un inseguimento con i carabinieri, ha depositato conclusioni che escludono qualsiasi responsabilità diretta dell'Arma nell'incidente mortale. Il documento, firmato dall'ingegnere Domenico Romaniello, attribuisce infatti la responsabilità dell'incidente a Fares Bouzidi, il giovane alla guida dello scooter su cui viaggiava la vittima.

Secondo l'analisi peritale, il Carabiniere alla guida dell'Alfa Romeo Giulietta impegnata nell'inseguimento ha seguito correttamente le procedure previste per tali situazioni. L'urto tra l'auto e lo scooter non sarebbe avvenuto al termine dell'inseguimento, bensì in un momento precedente e con una dinamica laterale, smentendo dunque l'ipotesi di uno speronamento volontario da parte delle forze dell'ordine. "Ha frenato quando doveva frenare", si legge nella perizia, che sottolinea come la perdita di controllo dello scooter sia stata determinata da una manovra improvvisa del suo conducente.

L'analisi dei filmati disponibili e delle dinamiche ricostruite ha permesso di stabilire che il veicolo a due ruote ha perso aderenza nella fase di svolta tra viale Ripamonti e via Quaranta. La vettura dei Carabinieri, molto vicina, ha comunque frenato per evitare un impatto più grave. Entrambi i mezzi sono finiti contro un palo del semaforo, causando la morte di Ramy, che ha riportato lesioni fatali proprio per l'impatto con la struttura.

Nel suo dettagliato studio di 166 pagine, il perito evidenzia che l'inseguimento si è protratto per circa otto minuti, un lasso di tempo significativo per un'azione condotta a velocità elevata tra le strade cittadine di Milano. Bouzidi, ignorando l'alt imposto dai militari, ha messo in atto una guida estremamente pericolosa, superando semafori rossi, procedendo contromano e rischiando più volte la collisione con altri veicoli. Una condotta definita "spregiudicata e ad alto rischio", che avrebbe determinato le modalità dell'inseguimento e le sue tragiche conseguenze.

Il documento chiarisce inoltre che non vi è stata alcuna collisione iniziale tra la Giulietta dei Carabinieri e lo scooter, come ipotizzato in precedenza da alcuni rapporti. L'analisi dei video di sorveglianza ha dimostrato che non è possibile sostenere tale ipotesi. Le difese di Bouzidi e della famiglia di Ramy hanno annunciato che contrasteranno le conclusioni della perizia con le proprie consulenze tecniche. 

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