03 Aprile 2025
Ramy Elgaml, fonte: Facebook, @capitano_ri
La contro-perizia della difesa sul caso Ramy prova a smentire quanto detto dalla procura. La relazione chiesta dalla famiglia del 19enne, asserisce che l’urto tra l’auto dei carabinieri e lo scooter a bordo del quale viaggiavano Fares Bouzidi e Ramy Elgaml "avvenne non vicino al palo semaforico ma in via Ripamonti, poco prima dell’intersezione quando i due veicoli erano affiancati". Secondo la contro-perizia ci sarebbe stato un contatto "preliminare" tra la Giulietta e lo scooter. Questa la conclusione a cui è giunto l'ingegnere Matteo Villaraggia.
La famiglia di Ramy ha chiesto una contro-perizia relativa alla morte del 19enne, avvenuta dopo un inseguimento a Milano, all'incrocia tra via Ripamonti e via Quaranta. La perizia disposta dalla procura di Milano e firmata dall’ingenger Domenico Romaniello, ha già accertato che l’inseguimento dei carabinieri è stato corretto, e che la morte di Ramy sarebbe avvenuta dopo l’impatto con il palo.
La contro-consulenza è stata svolta per conto dell’avvocata Barbara Indovina, che assiste i familiari di Ramy. Le conclusioni sono diverse da quelle raggiunte dal consulente della Procura di Milano. "Si esclude un urto tra autoveicolo e motociclo in prossimità del palo semaforico come ipotizzato dal consulente della Procura. Sicuramente è avvenuto un urto tangenziale tra auto e motociclo poco prima dell’ingresso dei veicoli all’interno dell’intersezione semaforica quando entrambi i veicoli assumevano una configurazione parallela. Poco dopo l'urto, a causa della forza applicata dall'autoveicolo, il motociclo è stato sospinto verso sinistra, ed il conducente ha messo in atto una frenata, nel tentativo di arrestare il motociclo".
"L'urto tangenziale, di lieve entità, non ha generato nell'immediatezza una caduta del motociclista e del suo passeggero, bensì una variazione di traiettoria (verso sinistra). La frenata messa in atto successivamente dal motociclista sulle strisce d'attraversamento pedonale (la colorazione bianca della pavimentazione stradale rende il fondo stradale scivoloso durante una fase di frenata) ha generato una perdita di controllo del motociclo (si nota una traccia di scarrocciamento rilasciata dal motociclo avente un andamento curvilineo) e la successiva caduta".
Il consulente: "Magari se il motociclo non fosse stato urtato dall'autoveicolo Alfa Romeo avrebbe proseguito mediante una traiettoria rettilinea, oltrepassando l'incrocio semaforizzato e proseguendo lungo via Ripamonti. Per poter intraprendere un corretto studio della dinamica dell'incidente stradale si è reputato (fin dall'inizio delle operazioni peritali) molto importante effettuare un'approfondita ispezione del palo semaforico, che purtroppo però non è avvenuta".
"L'ispezione del palo semaforico avrebbe potuto permettere all'ingegner Romaniello di approfondire due importanti aspetti, fondamentali per una corretta ricostruzione dinamica del sinistro stradale in esame: un eventuale urto tra il corpo del passeggero posteriore del motociclo e il palo. L'ispezione avrebbe messo in evidenza eventuali asportazioni di polvere, oppure tracce di abrasioni rilasciate dalla giacca del passeggero posteriore del motociclo. Magari il palo ha bloccato lo spostamento del corpo del passeggero del motociclo durante la fase di caduta dal motociclo".
"Se il palo non avesse bloccato lo spostamento del passeggero del motociclo (durante la fase di caduta), l'autoveicolo Alfa Romeo avrebbe sormontato ugualmente con il sottoscocca anteriore il corpo del passeggero del motociclo? A questa domanda, relativa allo studio dell'evitabilità, si sarebbe potuto dare una risposta solamente mediante un'approfondita ispezione del palo semaforico. La verifica della deformazione e una dettagliata ispezione fotografica e geometrica avrebbero potuto permettere al consulente tecnico del pm di considerare anche la componente energetica che l'autoveicolo Alfa Romeo avrebbe dovuto applicare al palo per deformarlo".
"Comparando la deformazione del palo a un crash test si sarebbe potuto ottenere un valore velocità dell'autoveicolo al momento dell'urto (con il palo) più preciso e magari superiore rispetto al valore calcolato dal CT del PM (28,50 Km/h). Variando la velocità all'urto con il palo dell'autoveicolo, sarebbe variata tutta la dinamica".
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