02 Luglio 2025
Maturità 2025 Fonte: Edu
Da Gabriele D’Annunzio trasformato in “estetista”, un classico degli esami orali, a Hitler che riceve il premio Nobel per la pace, fino a una clamorosa ricostruzione secondo cui Aldo Moro sarebbe stato rapito da Cosa Nostra. La Maturità 2025 ha regalato una serie di strafalcioni tanto eclatanti quanto surreali.
Anche quest'anno, l’Esame di Stato si conferma non solo come banco di prova per migliaia di maturandi, ma anche come terreno fertile per scivoloni clamorosi. Dalla Letteratura alla Storia, passando per Arte e Scienze, non sono mancati i momenti tragicomici che hanno messo alla prova le Commissioni.
“D’Annunzio era estetista”, ha detto candidamente uno studente davanti alla Commissione, gettando il panico tra i professori. Ma non è stato l’unico a distinguersi.
Tra le “perle” di letteratura spiccano anche Pascoli scambiato per Pirandello come autore della “frantumazione dell’io”, Manzoni che “è vissuto nel Seicento” e “La pioggia nel pineto” erroneamente attribuita a Pascoli. A proposito di identità nazionali, Emile Zola viene definito “autore italiano” – confuso probabilmente con il calciatore Gianfranco Zola.
Sul fronte storico, la fantasia ha superato la realtà: il premio Nobel per la pace a Hitler, Auschwitz liberato dagli americani (invece che dai sovietici), l’attuale forma di governo italiana scambiata per monarchia e l’inizio della Seconda guerra mondiale fissato al 1933 sono solo alcuni esempi. Non manca poi la chicca su Aldo Moro, secondo un candidato “rapito da Cosa Nostra”.
La Scienza non è da meno: Marie Curie, celebre per i suoi studi sulla radioattività, è stata premiata non con due Nobel ma con 2 Oscar, probabilmente per la regia di qualche reazione nucleare. In campo artistico, “La Guernica” diventa un dipinto rosso fuoco, tradendo ogni conoscenza basilare sull’opera di Picasso.
Ma gli strafalcioni non risparmiano nemmeno chi sta dall’altro lato della cattedra. È il caso di una commissaria di arte che ha affermato, con sicurezza, che il Futurismo nasce nel 1919, finendo per litigare con il collega di storia che cercava di correggerla. O del commissario esterno di scienze che, parlando di DNA, ha chiesto alla madre di un candidato se i gemelli avessero davvero lo stesso codice genetico. Ciliegina sulla torta: il commissario di inglese che attribuisce “The Picture of Dorian Gray” a Charles Dickens.
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