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Garlasco, scoperto capello di 3 cm nella spazzatura di casa Poggi, nel 2008 analizzate 17 formazioni pilifere, ma “nessuna riconducibile a Stasi”

Il reperto verrà ora sottoposto agli esami dei consulenti nominati dal giudice per le indagini preliminari per risalire al DNA

23 Giugno 2025

Garlasco, scoperto capello di 3 cm nella spazzatura di casa Poggi, nel 2008 analizzate 17 formazioni pilifere, ma “nessuna riconducibile a Stasi”

Capello spazzatura casa Poggi Fonte: Repubblica

Un nuovo reperto è emerso dal sacco azzurro della spazzatura di casa Poggi: un capello lungo 3 cm, spuntato durante l’incidente probatorio avviato dalla Gip di Pavia nell’ambito delle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. Il capello sarà ora analizzato dai consulenti del giudice per provare a estrarne un profilo di Dna nucleare. Nel 2008, su 17 formazioni pilifere già esaminate, “nessuna riconducibile a Stasi”.

Scoperto capello di 3 cm tra rifiuti di casa Poggi, nel 2008 analizzate 17 formazioni pilifere, ma “nessuna riconducibile a Stasi”

Un capello lungo 3 centimetri è stato scoperto all’interno del sacco azzurro della spazzatura di casa Poggi, che nei giorni scorsi periti e consulenti hanno iniziato a esaminare nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dalla Gip di Pavia. Il reperto, comparso giovedì scorso, poco prima che un blackout interrompesse l’attività nei laboratori della Questura di Milano, sarà ora analizzato al microscopio per tentare l’estrazione di un profilo di Dna nucleare.

Il nuovo elemento si inserisce nel filone delle indagini riaperte sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nell’agosto del 2007, e potrebbe rappresentare un dettaglio rilevante o del tutto marginale. Il reperto verrà ora sottoposto agli esami dei consulenti nominati dal giudice per le indagini preliminari, nel procedimento che vede indagato con l'accusa di omicidio in concorso Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Già nel 2008, il genetista Carlo Previderè – la cui consulenza, firmata insieme alla collega Pierangela Grignani, ha convinto la Procura a riaprire il caso – aveva analizzato un mazzetto di 7 capelli rinvenuti nella mano della vittima e altri 29 trovati in una delle pozze di sangue. Solo uno presentava il bulbo pilifero e il Dna nucleare estratto fu attribuito proprio a Chiara Poggi.

Da altre 17 formazioni pilifere fu invece possibile ricavare un profilo mitocondriale, anch’esso corrispondente al codice genetico della giovane uccisa. “In relazione a nessuno dei reperti analizzati – scrisse Previderè nella relazione – sono state riscontrate caratteristiche genetiche riconducibili ad Alberto Stasi”, all’epoca fidanzato di Chiara Poggi, oggi condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio.

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