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Villa Pamphili, Charles Francis Kaufmann è il vero nome di Rexal Ford, il 46enne si è avvalso della nuova identità nel 2019

Nei registri anagrafici statunitensi si è registrato con un nome diverso da quello che compare sul passaporto, risultato però autentico

16 Giugno 2025

Villa Pamphili, Charles Francis Kaufmann è il vero nome di Rexal Ford, il 46enne si è avvalso della nuova identità nel 2019

Francis Kaufmann, fonte: Facebook, @Chi l'ha visto?

Si chiama Charles Francis Kaufmann e non Rexal Ford il 46enne accusato della morte di una neonata di 6 mesi e della madre di 29, entrambe trovate a Villa Pamphili. L'uomo, che possiede un passaporto regolarmente registrato con il nome Ford, si è avvalso della nuova identità dal 2019. Nei registri anagrafici statunitensi si è registrato con un nome diverso da quello che compare sul passaporto, risultato però autentico. 

Villa Pamphili, Charles Francis Kaufmann è il vero nome di Rexal Ford

Charles Francis Kaufmann e non Rexal Ford. Questo il vero nome del 46enne arrestato in Grecia, a Skiatos, ed accusato di duplice omicidio a Villa Pamphili. L'uomo, con dei precedenti negli Stati Uniti, è stato trovato dopo praticamente una settimana di fuga. L'Fbi ha alla fine scoperto la sua vera identità, su quello che stava diventando un vero e proprio giallo. Il documento utilizzato dall'uomo riporta in realtà un nome di fantasia: Rexal Ford non esiste. 

Intanto, il Consiglio della Corte d'Appello di Larissa deciderà nei prossimi giorni sulla procedura relativa alla consegna all'Italia di Kaufmann: il sospettato è attualmente ancora detenuto in Grecia, poiché non ha acconsentito alla consegna all'Italia. 

Sono diverse le ricostruzioni che stanno venendo fuori nelle ultime ore. Kaufmann si definiva un regista indipendente e a Roma aveva incontrato un produttore per realizzare un film da 3 milioni di euro. Un amico ha affermato di aver vissuto per mesi a stretto contatto di Kaufmann e della presunta moglie, la donna trovata morta a Villa Pamphili, nella loro abitazione di Malta: "Lui è un uomo di pace, un viaggiatore come me. Deve essergli successo qualcosa, forse si erano messi in giri strani. Lei era un genio dell'informatica, una sorta di hacker. Un Robin Hood della rete. Nemmeno Rexal sapeva bene quello che faceva".

E sulla donna: "Il suo soprannome era Stella, ma non credo si chiamasse così. Mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa".

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