09 Maggio 2025
Una scoperta linguistica riaccende l’attenzione su una delle profezie più discusse della tradizione cristiana: la Profezia di Malachia. Al centro del nuovo interesse vi è Papa Leone XIV, il cui nome è stato associato alla figura misteriosa di Petrus Romanus, l’ultimo pontefice della lista attribuita al vescovo irlandese Malachia, compilata secondo la leggenda nel XII secolo.
Prevost, riorganizzato, diventa PETROVS – anagramma perfetto di Petrus, ovvero Pietro, in latino. Come noto, nella lingua latina classica la “V” corrisponde alla “U”, rendendo “PETROVS” equivalente a “PETRUS”, cioè Pietro. Un nome che, secondo molti studiosi della simbologia profetica, rimanda direttamente a Petrus Romanus, il misterioso 112º e ultimo papa predetto nella controversa Profezia di Malachia.
Questa antica lista di 112 motti latini, attribuita al vescovo irlandese Malachia nel XII secolo e resa pubblica nel XVI, descrive i papi da Celestino II (1143) fino all’ultimo, identificato non da un motto ma da una frase inquietante: “In persecutione extrema S.R.E. sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus...”
Tradotto: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge tra molte tribolazioni; dopo ciò, la città dei sette colli sarà distrutta, e il Giudice terribile giudicherà il popolo.”
Leone XIV, il cui cognome è Prevost, viene così letto da alcuni come l’incarnazione profetica di questa figura finale: Petrous Romanus, il papa che conclude la linea.
Il suo pontificato, iniziato in un’epoca segnata da crisi globali, conflitti e sfide per la Chiesa, sembra rafforzare la lettura simbolica: un papa pastore in tempi di tribolazione.
Naturalmente, il Vaticano non ha mai riconosciuto ufficialmente la Profezia di Malachia, considerandola un’opera apocrifa, forse redatta post factum nel XVI secolo. Tuttavia, la suggestione resta potente, e il nome Prevost–Petrous–Petrus si insinua con forza nella narrazione simbolica che circonda la figura del papa.
Papa Leone XIV, se davvero corrisponde a Petrus Romanus, non sarebbe solo un pontefice. Sarebbe un segno. Dopo di lui, la fine. O forse un nuovo inizio.
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