23 Giugno 2023
Un tempo sui libri di scuola delle elementari c’erano i sumeri e i babilonesi. Al massimo gli assiri, toh. Ma ora siamo nel 2023. Siamo nell’epoca del progressismo e di Elly Schlein, del gender, del fluid e dei movimenti Lgbt. E i compiti delle vacanze si trasformano in un test sulla società liquida.
Così un’intera pagina di un libro di scuola è stata dedicata a domande, diciamo così, singolari. Titolo del compito: “Sei un maschio? Che cosa pensi dei maschi? Completa”. Sotto, l’alunno deve completare la frase “Mi piace essere un maschio perché…”. Stessa cosa per le femmine. Strano. Ma il compito successivo è ancora più stravagante. Ai bambini si chiede di completare un’altra frase: “Io, maschio, vorrei essere femmina perché…” e viceversa: “Io, femmina, vorrei essere maschio perché…”. Che cosa dovrebbe rispondere un bambino che avrà al massimo 10 anni?
Sempre un tempo, a 10 anni si giocava in cortile, si festeggiavano i compleanni con gli amici e a scuola venivano insegnate materie come storia, geografia, italiano e matematica. Ai piccoli studenti veniva chiesto in quale regione si trovasse quel fiume e chi avesse fondato l’Impero romano. Didattica. Ora, invece, ai bambini, tramite i libri di testo, vengono poste domande di genere, tra l’altro come se fosse una sorta di test attitudinale con chissà quale finalità. Ci certo è che la società è sempre più liquida. E sta affogando in quella liquidità.
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