06 Marzo 2023
Sigaretta elettronica, fonte: imagoeconomica
Stop a fumo e svapo all'aperto. È questa la nuova linea che il governo si propone di realizzare entro la fine dell'anno. A breve stretta non solo per le classiche sigarette ma anche per le e-cig e i prodotti da tabacco riscaldato. Nella nuova forma che il ministro della Salute Orazio Schillaci ha intenzione di presentare, stop al fumo incluse le sigarette elettroniche nei dehors, alle fermate dei mezzi pubblici e anche nei parchi se sono presenti bambini e donne incinte.
Nella bozza, il divieto di fumo non riguardo solamente il chiuso ma anche e soprattutto lo spazio all'aperto, a meno che il locale non abbia un'area riservata ai fumatori. Sale fumatori che dovrebbero essere eliminate negli aeroporti mentre lo stop riguarderà da vicino le fermate di metro, bus, treni e traghetti. Una stretta che come detto riguarderà da vicino le sigarette elettroniche a tabacco riscaldato, per le quali saranno previste una minor spazio pubblicitario.
Per chi trasgredisce, ecco le multe, che dovrebbero essere 275 euro, ridotte del 50% se si paga entro 60 giorni. Stessa sanzione prevista per chi infrange il divieto di fumo tradizionale al chiuso. I nuovi divieti non sono definitivi e potrebbero prevedere modifiche. È pronto un disegno di legge del governo o in alternativa l'inserimento in un provvedimento in sede di approvazione.
La novità che ha spiazzato tanti è stato il divieto per le e-cig, le sigarette elettroniche. Secondo i dati dell'ISS contenuti nel "Rapporto sul fumo in Italia", l'81,9% di chi usa l’e-cig è un fumatore, dunque fuma sia le classiche sigarette normali che quelle elettroniche. Quest'ultime vengono utilizzate da circa 1.200.000 persone in Italia, vale a dire il 2,4% della popolazione. Percentuale bassa da parte di coloro i quali prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali, 2,8%.
Il 3,3% della popolazione italiana utilizza sigarette a tabacco riscaldato. Si stimano 1.700.000 persone. Un consumo triplicato, che è andato dall'1,1% nel 2019 al 3,3% nel 2022.
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