05 Marzo 2023
Foto di SplitShire da Pixabay
Vietato vietare: è questo l’unico comandamento dei liberali. Ma a troppi non piace, sia a destra che a sinistra. La prova? Il testo sull’inasprimento dei divieti contro il fumo, che appare sul tavolo del ministro della Salute Orazio Schillaci: roba che sembra uscita dalla penna del dimenticabile Roberto Speranza, non certo da questo governo che è nato sotto altri auspici.
La nuova “stretta” riguarderebbe anche i luoghi all’aperto, verrebbe negata la possibilità nei locali chiusi di adibire sale dedicate ai fumatori, vietando anche il fumo nei dehors di bar e ristoranti. E l’estensione dei divieti comprenderebbe anche le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Ulteriori limitazioni dovrebbero poi vietare le “bionde” nelle stazioni ferroviarie, quindi alle fermate dell'autobus e pure agli sbarchi dei traghetti. Insomma, un colpo basso per tutti i fumatori, che forse qualcuno dimentica ma sono contribuenti che forniscono miliardi di euro alle casse dello Stato, pagando cifre abnormi, fuori mercato, per comprare un pacchetto di sigarette o qualche sigaro, a causa di una tassazione esagerata (non certo per chi vive a Napoli, dove a ogni angolo trovi un venditore di prodotti di contrabbando che offre di tutto a prezzi modici: e nessuno ha mai stroncato questo sistema).
A proposito, ma esisterà una copertura finanziaria per i minori introiti statali causati da queste nuove misure? E poi, chi verrà danneggiato dall’ennesima lotta al tabacco legale, oltre ai cittadini che si concedono qualche minuto al giorno per fumare? Basta vedere l’elenco dei produttori nel sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: Consorzio Tabacchicoltori Monte Grappa, Cotragemo s.r.l., Gryson N.V., Heintz Van Landewyck s.a.r.l, Imperial Tobacco Limited, JNTC Trompenburg BV, JT International, Agio Cigars, Amazon Cigars & Tobacco, Flandria, Dannemann Cigarrenfabrik GmbH, BLS s.r.l, British American Tobacco Italia, Collezione Italiana Tabacchi s.r.l., Grand River Enterprises, Habanos S.A./Diadema, S.p.A., J.Cortès Cigars N.V., Joh. Wilh. von Eicken GmbH, Arnold André GmbH & Co., Brebbia/DTM, Cigars&Tobacco Italy, Compania Hondurena de Tabacos srl, Continental Tobacco Corp., DTM-Dan Tobacco Manufacturing GmbH, Heupink & Bloemen Tabak B.V., Oettinger Davidoff Group/International Tobacco Agency, Planta Tabak_Manufaktur, Promotora De Cigarros S.L, Quality Tobacco S.r.l, Spiezia Tabacchi Pregiati/Tabacalera del Oriente SAC, TDR d.o.o, Rovinj, Croatia, Kohlhase& Kopp/ Cigar & Tobacco Italy, Manifattura Italiana Tabacco S.p.A, Moderno Opificio del Sigaro Italiano SpA, Philip Morris I., Nakhla Tobacco CO, SFR Tabacco Internazionale GmbH, Swedish Match Cigars B.V., King s Tobacco International EAD, Mac Baren Tobacco Company, Manifatture Sigaro Toscano S.p.A, Pöschl Tabak GmbH & Co. KG, Richmark GmgH, Scandinavian Tobacco Group, Terre del Nord s.r.l., Verellen N.V., Yesmoke Tobacco SpA, Sa Folla s.r.l., Serena s.r.l., Sifaco Bénélux, Torres de Quart, Villiger Söhne GmbH.
Insomma, il mondo intero. E il concetto di libertà dove va a finire? Appare poi ridicolo vietare il fumo alle fermate degli autobus, per esempio: perché se non mi riduci il tempo di attesa di un mezzo pubblico è chiaro che mi metto ad accendere un sigaro toscano se ho davanti a me dieci minuti da sprecare a causa della disorganizzazione del sistema dei trasporti.
Si parla di multe da 275 euro per i “trasgressori”, che poi sono quelli che già stanno finanziando lo Stato accendendo una sigaretta. Così diventa una tassa sulla tassa. Tutto questo mentre nelle scuole italiane i giovani usano ogni tipo di droga. Che il governo di Giorgia Meloni sia contro le bionde, francamente, è inaccettabile.
Anche perché nel club dei grandi fumatori c’è un posto in prima fila, e non da oggi, per l’attuale premier. E poi, pure al condannato a morte è stata sempre concessa una sigaretta prima di dare l’addio alla terra.
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