12 Agosto 2021
Vi ricordate Arianna Virgolino? La sua storia ha fatto il giro di tutta Italia: si tratta della poliziotta sospesa dall'Arma nel 2019 per un tatuaggio sul polso (un cuore con una coroncina fatti all’età di 18 anni) rimosso prima ancora di fare il concorso, lo stesso giorno in cui era stata premiata per il suo impegno dal Prefetto di Lodi (oltre il danno anche la beffa). La vicenda che l'ha coinvolta è tornata agli onori della cronaca dopo la vittoria incredibile del poliziotto Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L'atleta, che ha lasciato il mondo a bocca aperta dopo la sua incredibile vittoria nella gara dei 100m, è tatuato. E anche molto.
Si tratta forse di un inconfondibile paradosso all'italiana? L'immagine del tatuato Marcell Jacobs, poliziotto, che sfila sulla passerella sportiva più importante e osservata del mondo stride con le storie di altri membri della Polizia di Stato che in questi anni sono stati messi alla porta a causa della presenza (o meno) di tatuaggi sui loro corpi. In particolare Arianna Virgolino si batte dal giorno della sua espulsione per la cancellazione dell'anacronistica norma per cui gli Agenti di Polizia non possono avere tatuaggi e per il suo reintegro nella Polizia. "Un tatuaggio non può pregiudicare l'operato di un poliziotto - ha dichiarato ai microfoni di News Prima - non è un tatuaggio che fa la divisa. Senza contare che in qualsiasi reparto di Polizia ci sono appartenenti tatuati! Questa normativa deve essere abolita. Se sono stata dichiarata un nocumento alla Polizia per un alone mi chiedo quanti altri infanghino l'immagine della Polizia con braccia e petto tatuati. Sia chiaro: non ce l'ho assolutamente con i colleghi! Credo ci si debba concentrare su elementi più importanti, come l'idoneità psicologica, piuttosto che sui tatuaggi".
Normale dunque che in questo momento, in cui il nome dell'atleta poliziotto Marcell Jacobs viene costantemente tenuto sott'occhio dalle agenzie di informazione, Arianna Virgolino abbia pensato di rivolgere un appello accorato proprio a lui. "Qualcuno deve intervenire sulla normativa e modificarla - ha detto - Spero che Jacobs, che ora è il simbolo della Polizia non solo per l'Italia ma per il mondo, riesca a sostenere questa lotta di giustizia e mi auguro che qualcuno possa davvero fare qualcosa". Arianna non è sola a combattere contro quella che giudica una tremenda ingiustizia. Al suo fianco ci sono altri cinque Agenti, allontanati dalla Polizia per tatuaggi (rimossi o quasi): Valeria di Nardo (di Fondi, Latina), Sara Alberti (Roma), Claudio Benasio (Agrigento), Antonia Colavito (Forlì) e Karen Bergami (Bologna).
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