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Gaza, soldati Idf su Tinder con "selfie in divisa, atteggiamenti guerreschi e machisti sopra alle macerie" - FOTO GALLERY

Il fotografo Vespignani: "Immagini di combattenti sorridenti, che vivono con serenità e piacere l’atto di proteggere la patria da un nemico esterno, rendendoli completamente disconnessi dalle loro azioni e deresponsabilizzati rispetto al massacro in corso a Gaza"

29 Maggio 2025

Sui social e su Tinder i soldati delle Idf pubblicano foto scattate a Gaza, in cui appaiono in "atteggiamenti guerreschi e machisti, sulle macerie, nella cornice del genocidio". Il fotografo italiano Federico Vespignani ha lanciato un progetto per osservare Gaza attraverso la lente dell’app di dating Tinder, utilizzata dai soldati israeliani al fronte, che si mostrano "sorridenti e che vivono con serenità e piacere l’atto di proteggere la patria da un nemico esterno, completamente disconnessi dalle loro azioni e deresponsabilizzati rispetto al massacro in corso a Gaza”.

Gaza, soldati Idf su Tinder con "selfie in divisa sulle macerie"

Vespignani ha raccolto nel libro Short-term, But Long-Term una serie di screenshot di profili Tinder che mostrano immagini profilo di soldati in servizio a Gaza, immortalati in selfie in divisa, con macerie sullo sfondo.

Secondo il fotografo, le immagini dal fronte sulle app di dating "si devono a un insieme di fattori. Sicuramente uno di questi è legato alla tipologia della guerra, perché in un conflitto tra eserciti convenzionali, come quello in atto in Ucraina, avere un telefono con la geolocalizzazione attiva è una condanna a morte”. “Dall’altro lato, però, è anche connesso alla profonda militarizzazione della società israeliana e alla comunicazione utilizzata dagli organi governativi - come si legge su Wired -, come si vede già nei profili TikTok e Instagram delle forze armate israeliane. Questo incentiva l’immagine di combattenti sorridenti, che vivono con serenità e piacere l’atto di proteggere la patria da un nemico esterno, rendendoli completamente disconnessi dalle loro azioni e deresponsabilizzati rispetto al massacro in corso a Gaza”.

"La storica deumanizzazione da parte degli apparati governativi e di propaganda israeliani nei confronti del popolo palestinese - spiega ancora Vespignani - si specchia in modo inquietante nei profili di questi giovani soldati”.

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