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Recovery Fund, Paesi nordici: 'Solo prestiti. No mutualizzazione debito'

23 Maggio 2020

Recovery Fund, Paesi nordici: 'Solo prestiti. No mutualizzazione debito'

Un fondo di emergenza basato su un "un approccio prestiti per prestiti, a condizioni favorevoli", "temporaneo, una tamtum", limitato a due anni. Questo è il Recovery Fund proposto da Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia in una bozza del non-paper sull'Mff 2021-27, il Quadro finanziario pluriennale Ue, inviato alle capitali Ue e a Bruxelles. "La crisi del Covid-19 - si legge nella premessa - colpisce duramente tutti gli Stati membri, socialmente e finanziariamente. E' nell'interesse di tutti riportare la crescita in tutti gli Stati membri il più presto possibile. Ciò richiede solidarietà europea e una strategia comune di ripresa".

Il non-paper ribadisce le posizioni tradizionali dei Paesi 'frugali': "Ciò su cui non possiamo concordare sono strumenti o misure che portino alla mutualizzazione del debito, né a significativi incrementi del bilancio Ue". La proposta si basa solo su "prestiti". Francia e Germania hanno aperto invece a 500 miliardi di trasferimenti. Nel documento presentato dai 4 Paesi nordici viene precisato che potranno essere concessi prestiti "a condizioni favorevoli ai Paesi che più ne hanno bisogno", "limitando" però "il rischio per tutti gli Stati membri". Il fondo di emergenza è concepito come una misura "temporanea, una tantum, con una 'sunset clause' esplicita dopo due anni". In non-paper è stato inviato in vista del collegio dei commissari di mercoledì prossimo, che dovrebbe approvare la proposta della Commissione sul Recovery Plan. Le spese relative all'emergenza Covid potranno essere coperte dagli Stati membri, tramite "risparmi nel quadro finanziario pluriennale Ue, riprogrammando" le risorse "nelle aree che hanno meno probabilità di contribuire alla ripresa" economica.

Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia ribadiscono la necessità del Fondo "per sostenere la ripresa economica e la resilienza dei servizi sanitari davanti possibili ondate future" del Covid-19. Il fondo dovrà inoltre essere legato ad un Mff "modernizzato" e farà da "supplemento al pacchetto da 540 mld di euro già concordato dal Consiglio europeo" (piano Bei, piano Sure e linee di credito del Mes) e alle altre iniziative "senza precedenti" prese a livello Ue e a livello nazionale. I fondi dovranno essere destinati anche a "ricerca e innovazione" non solo per garantire "maggiore resilienza al settore sanitario", ma anche per attuare la "transizione verde" e "digitale" al centro anche del Green Deal Ue.

"Il nostro obiettivo - conclude il documento - è fornire attraverso il bilancio pluriennale Ue finanziamenti temporanei e mirati nonchè offrire prestiti a condizioni favorevoli a chi è stato colpito più duramente dalla crisi".

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