26 Novembre 2023
In occasione dei Siae Music Awards, il premio dedicato al diritto d'autore per la prima volta in Italia, a Milano, Matteo Fedeli, Direttore Generale di Siae, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"E' stata una una buona la prima, la prima volta che in 141 anni Siae decide, con tutti i suoi autori ed editori, di celebrare proprio il loro ruolo e quindi di raccontare un po' il che cosa è successo nell'ultimo anno attraverso questi premi che vogliono in qualche modo narrare anche in particolare quelle differenze che ci sono tra i vari brani nei vari differenti luoghi nei quali si può ascoltare musica.
Quindi il digitale, che può essere Spotify ad esempio, oppure un club, una discoteca oppure un grande concerto.
Questa è stata una prima volta nella quale abbiamo raccontato questa diversità importante attraverso questi premi, e devo dire che siamo assolutamente fieri di come è andata e speriamo che non sia stata soltanto una prima e ultima volta, ma che ci saranno delle prossime edizioni".
Da cosa è nata l'idea dei Siae Music Awards?
"Ma questa idea nasce dalla necessità di dover rimettere un po' di luce sul ruolo dell'autore e del compositore. Basti pensare al Festival di Sanremo, nasce come Festival della Canzone Italiana nel quale quindi si sceglievano i brani e poi veniva scelto chi li cantava.
Oggi, diciamo, la situazione è diventata un po' diversa. Il mercato sta puntando molto ad esempio ai talent che cercano tanto il performer, ad esempio basti pensare a X-Factor.
Ecco, era necessario un po' qualcuno, e la SIAE chiaramente ha un ruolo in questo assolutamente importante e primario, che raccontasse un meglio il ruolo dell'autore e del compositore, che molto spesso è qualcuno che sta dietro le quinte, si legge magari nei titoli durante il Festival di Sanremo. Volevamo portarlo sul palco e premiarlo".
E perché proprio Milano?
"Esattamente per lo stesso motivo per il quale la Milano Music Week ha tutto questo successo, perché Milano, e lo dico da romano, quindi sfortunatamente, è la città della musica in Italia e quindi è il posto naturale nel quale fare un evento di questo tipo".
C'è una categoria a cui è più affezionato?
"Ma devo dire che, come si vede, siamo stati molto interessati anche a raccontare dei dati che abbiamo soltanto noi perché ad esempio la classifica del digitale, quindi Spotify, ma anche YouTube, la classifica delle radio sono note più o meno a tutti quanti, agli artisti, al grande pubblico.
Invece quali sono i brani più suonati all'interno delle discoteche in Italia, nei villaggi turistici oppure in generale nel piano bar è qualcosa che ci andava di raccontare, che stasera effettivamente è stato interessante. Probabilmente anche per il pubblico".
C'erano tanti ospiti stasera, ce ne elenca qualcuno?
"Sicuramente c'era Mara Maionchi, che sta passando qui dietro di noi e che saluto.
Ma insieme a lei ce ne sono stati tantissimi, siamo stati molto molto fortunati, che hanno deciso di partecipare perché chiaramente come ogni prima volta non si può mai sapere se va bene o va male.
Però sicuramente anche Claudio Baglioni, che alla fine ha fatto quel discorso raccontando un po' la centralità anche di un evento di questo tipo: "Dopo 53 anni che sono iscritto alla Siae, è la prima volta che fate una cosa del genere".
E' stato importante, e a questo punto dico meglio tardi che mai.
C'erano sicuramente anche i Pinguini Tattici Nucleari, c'è stata una bella partecipazione anche e soprattutto di quei soggetti e di quei personaggi che hanno difficoltà a partecipare agli eventi banalmente perché sono molto impegnati e in giro per il mondo.
Ecco su questo ci aspettiamo che magari andando avanti nel tempo ci possa essere anche un po' più di partecipazione, perché ovviamente parliamo di soggetti che vanno allertati tranquillamente tra i sei mesi e un anno prima di quando fai l'evento quindi questo sicuramente ci sarà da lavorare".
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