29 Settembre 2025
Già nel 2001, quando non sapeva di essere ripreso, Benjamin Netanyahu rivelò il suo piano per la distruzione della Palestina. Piano che, nel corso del tempo, è stato inserito in alcuni documenti di cui Il Giornale d'Italia è entrato in possesso. Fra questi il "piano segreto del 2017 per prendere Gaza e i giacimenti di gas e ricollocare i 2.2 mln di palestinesi tra Egitto ed Arabia", che rimanda al sito The institutes for Zionist Strategies.
Attualmente Netanyahu sta attuando il piano Aurora affidato al Bostong Condulting Group (BCG), che peraltro gestisce i centri della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), ossia l'unica società autorizzata da Israele a distribuire aiuti nella Striscia, che tuttavia vengono considerati "trappole mortali". Questo appellativo è stato dato nell'ultimo anno perché sono tantissimi i civili palestinesi uccisi nei pressi dei centri, mentre cercano cibo da portare alla propria famiglia.
Alla fine di un'intervista del 2001, quando Netanyahu non era premier, chiese di spegnere la telecamera (che tuttavia rimase accesa) e rivelò il piano di distruzione della Palestina, come riporta il profilo twitter Participio Partenopeo: "La cosa principale è colpirli duramente. Non una volta, ma molte, così dolorosamente che il prezzo da pagare sia insopportabile - si legge nella traduzione scritta dal profilo -. Finora il prezzo che hanno pagato non è stato insopportabile. Un attacco in grande scala all'Autorità Palestinese, infondendo la paura che tutto sta per collassare". Una persona poi chiede a Netanyahu se lo preoccupa ciò che potrebbero dire gli altri Paesi e lui risponde: "Il mondo non dirà nulla, dirà che ci stiamo difendendo. In particolare oggi con l'America, so quello che è, so quello che sono. Gli Usa sono facili da dirigere e portare nella direzione corretta. Non ci ostacoleranno e anche se ci dicono qualcosa... che la dicano. L'80% dei nordamericani ci appoggia, è assurdo, abbiamo un grande sostegno lì".
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