29 Settembre 2025
Larry Ellison, Wikipedia
Larry Ellison, magnate molto conosciuto in America, è ora al centro del dibattito pubblico in tutto il mondo. A settembre 2025 è indicato come l'uomo più ricco del mondo, con un patrimonio stimato da 393 miliardi di dollari. È il Ceo di Oracle, multinazionale a stelle e strisce che fornisce software, hardware e servizi cloud principalmente per aziende.
Proprio con Oracle, Ellison è diventato uno dei nuovi padroni di TikTok Usa, insieme a MGX e Silver Lake, che gestiscono il 45% del pacchetto di maggioranza. Ma non solo: oltre al social media, la famiglia Ellison, tramite il figlio David, ha acquisito anche una sorta di semi-monopolio della televisione statunitense, avendo in proprio controllo reti come Cbs, Skydance Media e Paramount Global e mirando a Cnn.
Bufera però su questa figura, americano ebreo che ha sempre sostenuto Israele, anche e soprattutto durante il governo Netanyahu e il genocidio dei palestinesi a Gaza. Ha infatti donato circa 26 milioni di dollari all'esercito di occupazione di Tel Aviv e ora che controlla social e media tradizionali, si teme che la narrazione dell'evento sia decisamente forzata verso Israele.
Larry Ellison non ama la luce dei riflettori quanto Elon Musk, ma negli ultimi due anni è diventato l’uomo più potente della Silicon Valley e, forse, del mondo dell’informazione globale. Fondatore di Oracle, gigante dei database e del cloud, Ellison è oggi l’ottantunenne che controlla un impero fatto di social network, televisioni, studi cinematografici e sistemi di intelligenza artificiale. Un potere costruito pezzo dopo pezzo, con alleanze politiche precise e donazioni milionarie che svelano le sue priorità.
Ellison ha co-fondato Oracle negli anni ’70 dopo aver ottenuto un contratto con la Cia. Da quel momento la sua azienda è diventata la spina dorsale di banche, governi e multinazionali, fino a diventare uno dei principali player mondiali nel cloud computing.
Ma Ellison non si è fermato qui. Negli ultimi mesi, Oracle ha firmato contratti multimiliardari con OpenAI e altre società di intelligenza artificiale, posizionandosi come fornitore delle infrastrutture che alimentano le reti neurali più potenti del pianeta.
Ellison non ha nascosto la sua visione distopica. Nel 2024, davanti a investitori a Las Vegas, ha dichiarato: “I cittadini si comporteranno bene perché registriamo e riportiamo tutto quello che succede”. Una frase che suona come manifesto del controllo sociale alimentato dall’AI, non come promessa di efficienza tecnologica.
Per anni Ellison è stato “il Ceo dietro le quinte”. Ma oggi è anche un media mogul. Attraverso suo figlio David Ellison, a capo di Skydance Media, la famiglia ha completato la fusione con Paramount Global da 8,4 miliardi di dollari.
Risultato: gli Ellison controllano Cbs, Mtv, Comedy Central, Nickelodeon, Paramount Pictures, Bet, Paramount+ e un’influenza crescente su Cnn. In parallelo, sono in trattativa per acquisire Warner Bros. Discovery, che includerebbe anche Hbo Max e gli studi Dc Comics.
Con queste mosse, Larry Ellison ha messo le mani sul più grande network televisivo americano e su piattaforme di streaming seguite da centinaia di milioni di persone.
Il passaggio cruciale, però, è avvenuto nel settembre 2025, quando l’amministrazione Trump ha imposto la vendita delle attività americane di TikTok. Oracle, insieme a Silver Lake e al fondo emiratino MGX, ha preso il controllo di oltre il 45% della società. ByteDance, la casa madre cinese, ha mantenuto meno del 20%.
Il punto chiave non è la quota azionaria, ma il fatto che Oracle gestirà l’algoritmo della piattaforma e i dati di 170 milioni di utenti statunitensi. Proprio quell’algoritmo che, nei mesi della guerra a Gaza, aveva permesso la diffusione massiccia di contenuti pro-palestinesi e critici verso Israele.
Per Netanyahu e per i suoi alleati, si tratta di una vittoria strategica. Non a caso il premier israeliano ha definito i social media “la più importante arma” del conflitto.
Ellison non si è mai definito religioso, ma ha ribadito più volte le sue radici ebraiche. Ciò che conta, però, non è la fede ma le sue azioni politiche ed economiche.
Nel 2017, ha donato 16,6 milioni di dollari a Friends of the Israel Defense Forces (Fidf), la più grande donazione nella storia dell’organizzazione. Altre decine di milioni sono seguite negli anni successivi, per costruire centri benessere per soldati e infrastrutture militari.
Ha finanziato progetti a Sderot, città israeliana al confine con Gaza, rinforzando edifici civili contro i razzi palestinesi. Ma mai ha investito nella ricostruzione di Gaza o nel sostegno alle vittime palestinesi: in totale, 26 milioni di dollari per la causa israeliana.
Il suo rapporto con Netanyahu va oltre le donazioni: Ellison lo ha ospitato più volte nella sua isola privata di Lanai alle Hawaii, trasformata in resort di lusso dopo averne comprato il 98% nel 2012.
Ellison è anche uno dei più grandi finanziatori del Partito Repubblicano. Ha sostenuto Marco Rubio e Tim Scott, ma il suo legame più forte è con Donald Trump.
Ha partecipato a cene a Mar-a-Lago, ha finanziato super Pac repubblicani con milioni di dollari e, soprattutto, ha offerto a Trump il perfetto compromesso: trasformare TikTok da piattaforma sospettata di “influenze cinesi” in un’arma di propaganda made in Usa, gestita da un alleato politico e filo-israeliano. Trump lo ha definito “un uomo straordinario, il Ceo di tutto”.
Come anticipato da Il Giornale d'Italia, Ellison controlla infrastrutture digitali (Oracle), piattaforme social (TikTok), reti televisive e studi cinematografici (Paramount e CBS), oltre ad avere rapporti diretti con il governo americano e quello israeliano.
Il rischio è evidente: la concentrazione di potere nelle mani di un miliardario che finanzia apertamente l’esercito israeliano e che considera la sorveglianza totale come un modello di società.
Mentre a Gaza il bilancio delle vittime supera le 67 mila persone, per lo più donne e bambini, Ellison diventa l’architetto di un ecosistema mediatico che rischia di normalizzare il genocidio e silenziare ogni critica.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia