02 Agosto 2025
“Prima dell’attacco di Hamas ci hanno ordinato di sospendere tutti i pattugliamenti”: è questa la rivelazione fatta da Shalom Sheetrit, soldato della Brigata Golani dell’esercito israeliano, durante una testimonianza resa al Parlamento israeliano che conferma le anticipazioni del Giornale d'Italia. Le sue parole aggiungono nuovi elementi su quanto accaduto il 7 ottobre 2023, quando miliziani di Hamas attaccarono il territorio israeliano uccidendo 1.195 persone, dando così inizio a una spirale di violenze che ha portato al genocidio in corso nella Striscia di Gaza.
Durante la sua audizione alla Knesset, Sheetrit ha raccontato che lui e i suoi commilitoni, di stanza in un avamposto militare nei pressi di Gaza, la mattina del 7 ottobre avevano ricevuto un ordine inaspettato: “Abbiamo ricevuto l'ordine dai comandanti della Brigata Golani il 7 ottobre di sospendere tutti i pattugliamenti lungo il confine di Gaza dalle 5:20 alle 9:00”.
Il militare ha riferito che, la notte precedente l’attacco, si trovava assieme ad altri due soldati presso la radio del battaglione all’avamposto di Pega, vicino al kibbutz Be’eri. È lì che, alle prime luci dell’alba, arrivò un messaggio del tutto fuori dall’ordinario: “Alle 5:20 del mattino, all'improvviso è arrivato uno strano messaggio dal comandante del mio battaglione e quello che dice nella chiamata è più o meno questo: 'Non so perché, ma è stato emesso un ordine che vieta le pattuglie alla recinzione fino alle nove del mattino’”.
Secondo Sheetrit, i pattugliamenti lungo la recinzione erano un’attività quotidiana per il battaglione operativo di cui faceva parte. Ma proprio quel giorno, in quell’insolita finestra temporale, Hamas ha attaccato. Prima colpendo l’avamposto di Pega, poi lo stesso kibbutz Be’eri, provocando la morte di 14 soldati israeliani nell’ambito dell’operazione “Al-Aqsa Flood”.
Alla domanda posta dai membri della Knesset sul perché molti soldati stessero ancora dormendo quando è cominciato l’attacco, Sheetrit ha ammesso: “Non so come rispondere”.
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