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Usa, Generale Wesley Clark: "Il 20 settembre 2001 lanciammo 7 guerre in 5 anni in Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Iran" - VIDEO

Il "golpe" del 1999 nella politica estera statunitense denunciato dal generale Clark: "Truppe nel Medio Oriente per portare guerre e distruggere governi"

04 Ottobre 2007

Il generale statunitense Wesley Clark al Commonwealth Club di San Francisco il 3 ottobre ha denunciato pubblicamente il "golpe nella politica estera" degli Stati Uniti a partire dall'attacco terroristico avvenuto l'11 settembre 2001. "Nel 1999 ci fu un golpe nella politica di questo paese. Alcune persone dal carattere duro hanno assunto la direzione della politica americana e non si sono mai preoccupate di informare il resto di noi", ha iniziato Clark, già comandante supremo NATO nel 1999, poi capo del Pentagono dal 20 settembre 2001. "Sono passato dal Pentagono 10 giorni dopo l'11 settembre, non potevo stare lontano da Madre Esercito. Sono tornato a vedere Don Rumsfeld, avevo lavorato per lui come borsista alla Casa Bianca negli anni 70". "Ho letto il tuo libro, mi ha detto, il libro parla della campagna in Kosovo. Lui mi dice: 'Nessuno ci dice dove o quando bombardare qualcuno'". "Stavo per lasciare il Pentagono", ha continuato il generale Clark "quando un ufficiale dello Stato Maggiore mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha detto: 'Voglio che lei sappia che attaccheremo l'Iraq', gli chiedo: 'Perché?' ma mi risponde: 'Non lo sappiamo'. 'È legato a Saddam o all'11 settembre?' e mi risponde: 'Non sanno cosa fare con il terrorismo, ma sono sicuri di poter attaccare gli stati e vogliono apparire forti. Pensano che tirando giù degli stati potranno intimidire i terroristi".

Il generale Clark ha poi riportato di aver lasciato il Pentagono e successivamente gli Stati Uniti hanno deciso di attaccare l'Afghanistan, "sono ritornato dallo stesso ufficiale e gli ho chiesto se avessimo ancora intenzione di attaccare l'Iraq. Lui mi ha risposto: 'Signore, è peggio di quello che pensa. Mi ha mostrato un pezzo di carta e mi ha detto: 'Attaccheremo e distruggeremo i governi in 7 paesi in 5 anni. Inizieremo dall'Iraq e poi ci sposteremo su Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Iran'".

Clark ha continuato: "Per 6 o 8 mesi ho trattenuto quest'informazione, incredulo di quello che sapevo ma alla fine le cose sono successe realmente. Queste persone hanno preso il controllo della politica degli Stati Uniti. Nel 1991 ebbi un incontro con Paul Wolfowitz, Sottosegretario alla Difesa, e gli dissi: 'Sarà contento nelle truppe nell'operazione Desert Storm, no?', lui mi rispose: 'Dovevamo eliminare Saddam Hussein e non ce l'abbiamo fatta, ma una cosa l'abbiamo capita: possiamo usare la nostra forza militare nel Medio Oriente e i sovietici non ci fermeranno. Abbiamo 10 anni per eliminare il vecchio sistema clientelare installato dai sovietici prima che la prossima superpotenza globale arrivi a sfidarci". Il generale Clark ha poi chiuso il suo intervento rimarcando la colpa di un ristretto gruppo di persone tra cui Wolfowitz, Cheney, Rumsfeld e "almeno un'altra dozzina di persone" nella creazione di un piano per la "nuovo secolo americano" che includeva "scatenare guerre e distruggere governi" nel mondo.

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