20 Giugno 2024
Sono quasi un migliaio i pellegrini morti durante il tradizionale pellegrinaggio Hajj alla Mecca, in Arabia Saudita, il 19 giugno 2024. Le cause delle morti consisterebbero in infarti, malori improvvisi e disidratazione, tutti dovuti all'eccessivo caldo di quel giorno. Le temperature infatti superavano i 50°C.
Il numero delle vittime è cresciuto di ora in ora, passando da qualche centinaio a ben 922 secondo l'ultima stima. Quando si è diffusa la notizia, moltissime persone si sono messe in fila presso il complesso di emergenza nel quartiere di Al-Muaisem alla Mecca, cercando di ottenere informazioni sui loro familiari scomparsi.
L'annuale celebrazione dell'Eid Al-Adha, la festa del sacrificio, anche quest'anno è stata caratterizzata da un caldo torrido. Si tratta della festa più importante e sentita dai musulmani i quali, in quest'occasione, sono chiamati a compiere il pellegrinaggio dell'Hajj alla Mecca. Vi hanno partecipato oltre 1,8 milioni di fedeli, ma in ogni giornata la temperatura media è stata di almeno 47 gradi. Tuttavia in alcuni momenti, come nel giorno della strage, ci sono stati picchi di 51 gradi celsius.
Il bilancio delle vittime del caldo record è attualmente di almeno 1.000 morti, quasi il doppio rispetto l' Hajj dell'anno scorso.
Riad ha deciso che l'anno prossimo sarà l'ultima Hajj del calendario musulmano a coincidere con la stagione estiva. Hussein al-Qahtani, portavoce del Centro meteorologico nazionale saudita (Nmc), ha spiegato che che dal 2026, per otto anni consecutivi, il rituale pellegrinaggio si terrà nella stagione primaverile. In seguito, per altri otto anni, il pellegrinaggio Hajj si svolgerà in inverno. "Diremo addio all'Hajj nella stagione estiva per un periodo di 16 anni", ha affermato al-Qahtani.
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