16 Ottobre 2023
Continua a salire la tensione sul confine israelo-libanese, fronte sempre più caldo dove da giorni si stanno fronteggiando, al momento in maniera indiretta, le forze delle milizie filo iraniane di Hezbollah e diversi reparti dell'Israel Defence Force (Idf). Nonostante non sia in corso, ufficialmente, alcun conflitto lungo la Linea Blu, dall'inizio della guerra di Tel Aviv contro Hamas, il 7 ottobre scorso, gli islamisti del Paese del cedro hanno sin da subito dichiarato il proprio appoggio ai "fratelli palestinesi sotto l'assedio sionista", minacciando a più riprese un'invasione dello Stato ebraico da nord. Continuo, quindi, da quasi dieci giorni lo scambio di missili tra Israele ed il sud del Libano (dove il governo legittimo, da Beirut, continua inutilmente a parlare di de-escalation).
Una situazione già di altissima tensione, quindi, nella quale ogni ora che passa potrebbe vedere l'apertura di un altro fronte per Israele, attualmente impegnata nel dispendioso assedio della Striscia di Gaza nel sud-ovest del proprio territorio. Una situazione, ancora, nella quale un evento, al momento ritenuto imprevisto, ha fatto scattare l'allarme nelle cancellerie di tutto il mondo.
Da anni il Libano è sede di una missione di pace internazionale, l'Unifil, che vede il dispiegamento di migliaia di militari da tutto il mondo, compresi 1103 italiani. Nella giornata del 15 ottobre, ha riferito poche ore dopo l'evento il portavoce dell'Unifil Andrea Tenenti, un razzo ha colpito la base dei caschi blu di Naqura, sita nel sud del Libano, a pochi chilometri dalla Linea Blu.
Un fatto di gravità inaudita, anche se, stando a quanto riportato dal Ministro della Difesa Crosetto, la missione internazionale non sarebbe stata l'obbiettivo del missile, il quale avrebbe subito una deviazione accidentale: "Si è trattato di un missile deviato e che non ha causato alcun danno. Non era un missile lanciato sulla base italiana, ma di una traiettoria accidentale che è caduto lontano dalla base dei nostri soldati. Rimane, però, che che la situazione resta quella che è, cioè grave".
Non sarebbe ancora chiaro chi abbia sparato il missile in questione, anche se diverse testate riportano "generiche fonti anonime" degli apparati militari secondo cui l'ordigno sarebbe partito dal Libano, un modo indiretto per indicare in Hezbollah l'autore, per quanto involontario, dell'attacco.
Non mancano tuttavia i dubbi: in molti affermano di credere con difficoltà che un missile diretto in Israele possa aver sbagliato così tanto traiettoria da, di fatto, colpire dietro la propria stessa base di lancio. Solo supposizioni, in ogni caso, le quali saranno certamente chiarite dalle analisi che, ci si aspetterebbe, saranno eseguite sui resti del razzo, essendo gli ordigni ogni giorno sparati dall'Idf di origine israeliana e quelli di Hezbollah iraniani (quindi facilmente distinguibili gli uni dagli altri).
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