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Bocchiola (Repower): il futuro energetico passa per l'accumulo degli esuberi potenziali delle fonti rinnovabili e l'evoluzione rapida della tecnologia delle batterie lo dimostra

L'ad di Repower: "Sull'energia oggi possiamo ragionare in termini programmatici; domani dovremo farlo in termini d'urgenza"

19 Aprile 2024

Fabio Bocchiola, amministratore delegato di Repower, al Feuromed - Festival euromediterraneo dell'economia, giunto alla seconda edizione e in corso di svolgimento a Napoli, punta l'accento sulle energie rinnovabili. Parlando con Il Giornale d'Italia, in particolare, si dice convinto della grande capacità dell'Italia di produrre energia ma anche che la vera sfida è quella della gestione degli esuberi attesi dalle rinnovabili.

Le grandi aziende energetiche nell'attuale scenario internazionale. Obiettivi e prospettive

"Le grandi imprese secondo me devono riprendersi un ruolo che è quello di partecipare al bene della collettività. Soprattutto, il concetto della sostenibilità prevede tre elementi: quello economico, sicuramente quello ambientale, ma ci si dimentica sempre del terzo elemento della  sostenibilità che ne è il pilastro, relativo proprio alla società. Ecco, una società, un ente economico che ha un'attività nell'ambito della società non deve dimenticarsi che la parola alla fine del bilancio è utile. E utile in italiano ha un doppio significato: uno economico, di bilancio, contabile, ma anche  di misura di quanto è utile all'interno della collettività. Questo, se vogliamo, è un jeux de mots che però spiega molto bene come le aziende devono recuperare la maturità di un ruolo più attivo per migliorare la collettività. Di questo ne sono assolutamente convinto"

Per l'Italia l'indipendenza energetica è raggiungibile o è un miraggio?

"Allora qui io ho introdotto anche prima, nel convegno, un concetto che è molto chiaro secondo me a svizzeri e francesi ed è stato anche ripreso da Tabarelli, appunto, che quasi cioè accusa gli svizzeri di approfittarsi della carenza di energia che c'è in Italia.

In realtà noi italiani non è che non siamo capaci di fare energia anzi, siamo ben capaci, siamo molto abili nel produrre energia elettrica - stiamo parlando di energia elettrica in questo caso - ma sicuramente dobbiamo recuperare quel concetto di energia elettrica come prodotto, come qualcosa che debba essere anche potenzialmente esportato, ed è un prodotto complesso.

Adesso abbiamo l'opportunità, se vogliamo, con la transizione energetica, di arrivare ad avere un esubero di energia da fonti rinnovabili. Possiamo immaginarci tantissime cose per questo esubero. Innanzitutto di accumularlo con le batterie: quindi qua si innesca un business legato alla qualificazione delle batterie, che è una tecnologia velocissima, che sta evolvendo tantissimo. Abbiamo anche qua l'opportunità di sviluppare accumuli idroelettrici, quindi recuperando tra l'altro bacini esistenti.  Abbiamo l'opportunità, con questa energia in esubero ad esempio - e  non è un'idea così balzana - di recuperare acqua potabile dall'acqua di mare. Per cui oggi potremmo ragionare in senso programmatico; domani dovremo ragionare in termini di urgenza sulla tecnologia e sull'utilizzo di questa energia di cui avremo sempre più bisogno".

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