13 Novembre 2025
Nonostante la persistente volatilità che caratterizza il comparto della moda e del lusso — dovuta sia ai dazi statunitensi sia all’andamento incerto del mercato cinese — Brunello Cucinelli e Hermès continuano a distinguersi per crescita e redditività.
Nei primi nove mesi del 2025, il gruppo umbro Cucinelli ha registrato un incremento dei ricavi del 10,8%, raggiungendo 1.019,2 milioni di euro (+11,3% a cambi costanti). La crescita è stata trainata in particolare dal canale retail, che ha segnato un aumento dell’11,6% a 645,8 milioni.
Il colosso francese Hermès, nello stesso periodo, ha evidenziato una crescita del giro d’affari del 6,3% a 11.906 milioni di euro (+8,6% a cambi costanti). Il risultato è stato sostenuto dal comparto “core” della pelletteria, in aumento del 10,2% a 5.278 milioni (+12,6% a cambi costanti).
Nel primo semestre 2025, Cucinelli — con un fatturato in crescita del 10,2% a 684,1 milioni (+10,7% a cambi costanti) — ha registrato un EBITDA in aumento del 12,9% a 200,6 milioni, un EBIT in crescita dell’8,8% a 113,8 milioni e un utile netto in rialzo del 20,2% a 73,3 milioni.
Hermès, con ricavi in aumento del 7,1% a 8.034 milioni, ha evidenziato una crescita dell’EBIT del 5,7% a 3.327 milioni, mentre l’utile netto è diminuito del 5,2% a 2.246 milioni. Il calo è legato a un incremento dell’incidenza fiscale, salita dal 28,2% al 35,4%, a causa del contributo straordinario sugli utili delle grandi imprese introdotto in Francia.
Dopo la pubblicazione dei risultati relativi ai primi nove mesi dell’anno, Cucinelli ha confermato la guidance 2025, che prevede un incremento del fatturato di circa il 10%, percentuale attesa anche per il 2026.
Hermès non ha fornito indicazioni numeriche per l’intero esercizio, ma si attende un quarto trimestre migliore del precedente e conferma l’obiettivo di una crescita costante dei ricavi a cambi costanti nel medio periodo.
Entrambi i gruppi stanno portando avanti piani di investimento ambiziosi.
Nel primo semestre 2025, Cucinelli ha effettuato investimenti complessivi per 63,5 milioni di euro (contro i 44,8 milioni dello stesso periodo 2024), di cui 32,1 milioni destinati ad aperture e restyling di boutique e 24,4 milioni per produzione e logistica, incluso l’ampliamento dell’impianto di Solomeo.
Hermès, al 30 giugno 2025, aveva invece realizzato investimenti operativi per 316 milioni di euro, di cui 159 milioni dedicati a nuove aperture e restyling e 85 milioni agli impianti produttivi.
La strategia di entrambi i gruppi si allinea alle principali tendenze del settore del lusso, puntando su: l'espansione internazionale nelle location più strategiche, in particolare fuori dall’Europa; l'ampliamento della gamma prodotti, sempre con un forte accento sull’artigianalità e sulla qualità; sulla valorizzazione delle rispettive radici produttive, con un approccio distintivo tra “Made in Italy” per Cucinelli e “Made in France” per Hermès.
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