12 Novembre 2025
Giuseppina Di Foggia, Ceo di Terna
Terna alzerà il velo domattina, 13 novembre, i risultati dei primi 9 mesi del 2025, relativamente ai quali il consensus degli analisti è ampiamente positivo, con Kepler Cheuvreux che stima una crescita anno su anno su tutte le principali linee, soprattutto grazie all’incremento della Revenue Asset Base (RAB). Al contempo, il broker ha incrementato il target price sul titolo Terna dell'8%, a 9€/azione.
Anche gli altri analisti assumono un andamento solido del terzo trimestre, come Barclays e Deutsche Bank che sottolineano il positivo andamento atteso dell’EBITDA, sostenuto anche dal contributo del business non regolato in espansione.
Con il rilascio del nuovo piano industriale 2024 - 2028 targato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, Terna ha messo in campo un piano di investimenti record, un’accelerazione nella transizione energetica e digitale, e una forte attenzione all’innovazione, alla sostenibilità e alle persone del Gruppo.
Il Piano Industriale 2024-2028 di Terna, aggiornato a marzo 2025, ha evidenziato un record degli investimenti, arrivati a 17,7 miliardi di euro, il livello più alto mai raggiunto. Di questi, 16,6 miliardi sono destinati alle attività regolate. Un focus particolare è rivolto alla trasformazione digitale dell’azienda, con 2,4 miliardi di euro di investimenti mirati a supportare la duplice transizione - energetica e digitale - e a rendere il sistema elettrico nazionale sempre più efficiente, resiliente e integrato con le fonti rinnovabili.
Terna ha inoltre registrato un deciso avanzamento nell’execution dei principali progetti di Piano, in termini di autorizzazioni e catena di fornitura, con il 90% già autorizzato e l’85% già coperto da contratti di approvvigionamento.
La trasformazione digitale ha avuto impatti concreti anche sui costi di sistema. Grazie all’introduzione di algoritmi proprietari e soluzioni basate su intelligenza artificiale, Terna è oggi in grado di prevedere con grande precisione i fabbisogni energetici del Paese e ottimizzare la gestione della rete. Questa evoluzione digitale e tecnologica ha generato oltre 2 miliardi di euro di risparmi nel 2024 per famiglie e imprese, riducendo il costo del servizio di dispacciamento da 6,7 €/MWh nel 2019 a 0,6 €/MWh nel 2024, ovvero uno dei livelli più bassi d’Europa.
Oggi la quota dei costi di trasmissione riconducibile a Terna pesa solo per il 4% sulla bolletta elettrica, a conferma dell’efficienza gestionale raggiunta.
Sul fronte dei mercati azionari, nel periodo fra aprile 2023 e ottobre 2025, il titolo Terna ha realizzato un Total Shareholder Return (TSR) del +34%, superando i principali operatori europei del settore come Redeia (+20%) e National Grid (+28%).
Gli analisti finanziari hanno fissato un target price medio di 8,9 €/azione, il più alto mai registrato nella storia del Gruppo, mentre alla chiusura di Borsa del 22 ottobre 2025 il titolo Terna ha toccato il suo massimo storico a 9,104 €, con una capitalizzazione di mercato del gruppo sopra i 18 miliardi di euro.
Nel Piano Industriale di Terna sono previste 1.400 nuove assunzioni, un target raggiunto già nel 2025, in anticipo di un anno rispetto all'obiettivo iniziale.
Un benchmark elaborato da Bain & Company ha confrontato il Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale di Terna con quello di altri operatori di rete di trasmissione europei. Il Piano di Sviluppo di Terna prevede 23 miliardi di investimenti entro il 2034: più di 2 miliardi l’anno. Una cifra importante, ma se la confrontiamo con l’investimento dei principali operatori europei, il valore pianificato risulta in proporzione decisamente inferiore. Questo testimonia la focalizzazione di Terna verso gli interventi a maggiore valore per il sistema, insieme ad una gestione orientata all’efficienza che comporta risparmi che restituiamo ai consumatori.
TenneT investirà circa 200 miliardi entro il 2034 nella rete di trasmissione tedesca e olandese, RTE in Francia ha presentato un piano da 100 miliardi fino al 2040, Amprion in Germania pianifica investimenti per oltre 36 miliardi solo nei prossimi cinque anni. Italia e Francia hanno lo stesso obiettivo di installare ogni anno circa 10 GW di nuove rinnovabili. Ma RTE investirà quasi 5 miliardi in più all’anno rispetto a Terna. Il nostro Paese sta di conseguenza "facendo di più con meno".
Il benchmark elaborato da Bain & Company mostra dunque che Terna integra nuova capacità rinnovabile a un costo unitario per GW circa 2 volte inferiore rispetto a Germania, Francia e Regno Unito. La leva di questo dato è rappresentata da una serie di fattori coordinati:
L'analisi evidenzia che ogni miliardo investito da Terna abilita più rinnovabili rispetto ai grandi TSO europei.
Nel benchmark proposto da Bain & Company, l’efficienza degli investimenti è misurata rapportando i capex pianificati alla capacità rinnovabile addizionale che i sistemi elettrici devono integrare nello stesso orizzonte temporale. Su questa metrica Terna risulta best performer: circa 0,38 miliardi di euro per ogni nuovo GW di rinnovabili integrato, contro una media Germania-Francia-UK intorno a 0,85 miliardi di euro per GW
La maggiore resa degli investimenti consente di accelerare l’integrazione FER e di ridurre oneri di congestione e servizi di dispacciamento nel medio periodo.
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