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Golden Goose vicina al riassetto azionario, l’offerta da più di 2,5 mld da parte del Gruppo Cinese HSC all’attuale azionista Permida

Questo non è il primo riassetto, nel 2013, il fondo italiano DGPA Sgr aveva acquisito una partecipazione, nel maggio 2015, il fondo belga Ergon Capital Partners ha rilevato la maggioranza (75%) del marchio

12 Novembre 2025

Golden Goose vicina al riassetto azionario, l’offerta da più di 2,5 mld da parte del Gruppo Cinese HSC all’attuale azionista Permida

Silvio Campara, Ceo di Golden Goose e Neil Shen, Ceo di HongShan Capital

Il brand delle iconiche sneakers Golden Goose si avvicina al riassetto azionario: secondo indiscrezioni, l’attuale azionista Permira sarebbe allo stadio finale della trattativa con il fondo cinese HongShan Capital (Hsc) per la cessione del brand, un’operazione seguita con grande attenzione dal mercato internazionale del fashion e del private equity. A guidare la trattativa l’advisor finanziario americano J.P. Morgan, il colosso dell’investment banking Usa che sarebbe poi coinvolto anche nel finanziamento dell’operazione con un pool di altre banche internazionali.

L’offerta sarebbe sulla base di una valutazione superiore a 2,5 miliardi di euro. Il momento di svolta sarebbe arrivato dopo il rinvio dell’Ipo un anno e mezzo fa, quando diversi player avevano mostrato interesse per l’azienda e per il suo potenziale di crescita globale. Se, come sembra ormai probabile, l’operazione dovesse andare in porto, quella di Golden Goose diventerebbe un caso straordinario di creazione di valore nel settore fashion, uno dei maggiori e più significativi degli ultimi dieci anni.

Golden Goose

Creata nel dicembre del 2000 da Francesca Rinaldo e Alessandro Gallo, giovani designer cresciuti a Marghera (Venezia), Golden Goose è diventato fin da subito un brand di scarpe iconico, grazie anche all’influenza dello stile americano degli skater e di Los Angeles, reinterpretato con artigianalità e gusto italiano. Nel 2007, nasce la celebre “Super-Star”, la sneaker con “l’effetto vissuto” che spopolerà presto in tutto il mondo e diventerà simbolo di un lusso autentico e non convenzionale. Nel 2013, il primo negozio a Milano: oggi il brand conta oltre 180 negozi in 23 Paesi e continua a crescere nei mercati asiatici e americani.

I riassetti finanziari precedenti

Questo non è il primo riassetto del brand veneto: già nel 2013, il fondo italiano DGPA Sgr aveva acquisito una partecipazione. Nel maggio 2015, il fondo belga Ergon Capital Partners ha rilevato la maggioranza (75%) del marchio, lasciando ai fondatori una quota residua. Nel 2017 è la volta del gruppo statunitense The Carlyle Group, che rileva l’azienda per rivenderla tre anni dopo, nel febbraio 2020, al fondo Permira, che ne ha ulteriormente potenziato la rete retail e il posizionamento internazionale.

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