24 Dicembre 2025
Silvio Campara, Ceo Golden Goose
Il fondo di venture capital cinese Hsg ha raggiunto un’intesa per l’ingresso come azionista di controllo di Golden Goose, segnando una nuova fase nella storia del marchio italiano del lusso. Nell’operazione è coinvolta anche Temasek, che acquisirà una quota di minoranza, mentre Permira, precedente azionista di riferimento, ha avviato una parziale monetizzazione dell’investimento mantenendo comunque un ruolo di socio strategico.
Secondo indiscrezioni di mercato, l’operazione attribuisce a Golden Goose una valutazione di circa 2,5 miliardi di euro. L’accordo nasce da una convergenza strategica tra gli investitori e la visione di crescita del brand. L’obiettivo è accelerare lo sviluppo internazionale della società facendo leva sull’esperienza di Hsg e Temasek nel sostegno a marchi globali del lusso e della consumer technology, senza rinunciare all’identità e alle radici Made in Italy che contraddistinguono il gruppo.
Temasek porta in dote un solido track record in realtà come Moncler ed Ermenegildo Zegna, mentre Hsg vanta investimenti in brand e piattaforme ad alta crescita quali Pop Mart, RedNote e Marshall. Le competenze complementari dei due investitori mirano a posizionare Golden Goose come una casa di lusso di nuova generazione, capace di coniugare creatività, tecnologia e scala globale.
Nei primi 9 mesi del 2025, conclusi a settembre, Golden Goose ha registrato un aumento dei ricavi del +13% su base annua. A trainare la crescita è stato soprattutto il canale direct-to-consumer, in progresso del +21%, sostenuto dall’espansione della rete retail. I negozi diretti hanno raggiunto quota 227, a fronte dei 97 punti vendita attivi nel 2019.
Sul fronte della governance, è confermata la continuità gestionale. Silvio Campara resterà alla guida del gruppo nel ruolo di Amministratore Delegato, affiancato dall’attuale team di management. Marco Bizzarri, già membro non esecutivo del Consiglio di Amministrazione, assumerà la carica di Presidente Non Esecutivo, contribuendo al rafforzamento della visione strategica del gruppo nella nuova fase di sviluppo.
Secondo quanto riportato, dopo il rinvio dell’Ipo un anno e mezzo prima, Permira, azionista dell’azienda, era entrata in trattativa finale con il fondo cinese HongShan Capital (Hsc) per la cessione del brand, con una valutazione superiore a 2,5 miliardi di euro. L’operazione era seguita dall’advisor J.P. Morgan, che avrebbe dovuto partecipare anche al finanziamento tramite un pool di banche internazionali.
Il brand aveva già subito diversi riassetti finanziari: nel 2013 il fondo italiano DGPA Sgr aveva acquisito una partecipazione, nel 2015 il fondo belga Ergon Capital Partners aveva rilevato il 75% del marchio, mentre nel 2017 il gruppo statunitense The Carlyle Group lo aveva acquistato per rivenderlo nel febbraio 2020 a Permira, che aveva poi rafforzato la rete retail e il posizionamento internazionale del marchio. Se l’operazione con Hsc si fosse conclusa, avrebbe rappresentato uno dei maggiori casi di creazione di valore nel settore fashion degli ultimi dieci anni.
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