13 Novembre 2025
Joshua Schulman, AD gruppo Burberry
Burberry chiude il trimestre a fine settembre registrando un incremento del 2% delle vendite dei negozi superando le aspettative degli analisti che prevedevano un rialzo dello 0,6%. Il trend positivo del brand britannico è trainato dalla domanda asiatica, soprattutto della Cina, che risulta essere sempre più solida.
L’utile operativo del primo semestre è salito a 19 milioni di sterline - circa 25 milioni di USD- in netto miglioramento rispetto al 2024 dove si era registrata una perdita di 41 milioni. Dall’inizio del 2025, invece, le azioni di Burberry sono cresciute del 28% alla Borsa di Londra, grazie al piano di rilancio dell’amministratore delegato Joshua Schulman.
La società ha aggiornato la propria guidance sugli effetti valutari, stimando ora un impatto negativo di 50 milioni di sterline sui ricavi e di 5 milioni sull’utile operativo rettificato. Si tratta di un miglioramento rispetto alle precedenti previsioni, che indicavano rispettivamente -85 milioni e -15 milioni di sterline. Anche le previsioni di spesa in conto capitale (capex) sono state ridotte da 130 a 120 milioni di sterline.
All’inizio del 2025, Burberry aveva annunciato un piano di riduzione dei costi che prevede il taglio di circa un quinto della forza lavoro. L’amministratore delegato Joshua Schulman ha inoltre puntato a valorizzare nei negozi i prodotti iconici dell’outerwear, come le sciarpe tartan, per stimolare le vendite. Le misure messe in campo hanno consentito al marchio di recuperare terreno in Borsa e di rientrare nel FTSE 100 lo scorso settembre, dopo un anno di assenza.
Schulman punta ora a riconquistare i consumatori “aspirazionali”, abbandonando la strategia del precedente management, incentrata sulle borse di fascia alta, che non aveva incontrato il favore del pubblico.
Nel secondo trimestre dell’esercizio 2026, le vendite comparabili nei negozi sono cresciute del 3% anno su anno nelle Americhe e nella Grande Cina, quest’ultima tornata in territorio positivo dopo il calo del 5% del trimestre precedente. Nella regione EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa) l’aumento è stato dell’1%, mentre l’Asia-Pacifico è rimasta stabile, mostrando comunque un miglioramento rispetto al -4% del primo trimestre.
La crescita della spesa locale e l’acquisizione di nuovi clienti hanno compensato la minore spesa turistica in tutte le aree. In particolare, in Cina le nuove campagne di marketing del brand stanno iniziando a riaccendere la domanda tra i consumatori del lusso, che negli ultimi anni avevano ridotto gli acquisti.
“Abbiamo iniziato a vedere i clienti tornare al brand che amano”, ha dichiarato Schulman.
Nel secondo trimestre, i ricavi del canale wholesale sono diminuiti dell’11% a cambi costanti (CER), e del 12% nel primo semestre — un risultato leggermente migliore rispetto alla guidance, che prevedeva un calo a metà delle doppie cifre. Il miglioramento è stato sostenuto da un incremento degli ordini in-season dei principali partner, trainati dalle buone performance della collezione Autunno 2025. Per l’intero esercizio 2026, Burberry prevede ora un calo “mid-single digit” del wholesale.
Secondo gli analisti, Burberry sta finalmente muovendosi nella direzione giusta, anche se il percorso resta graduale. Ci si aspetta che la tendenza positiva prosegua man mano che gli effetti delle politiche di sconto aggressive si attenuano e la nuova visione creativa del brand prende piena forma con le collezioni Autunno/Inverno.
In un mercato che tende a premiare i piani di rilancio (“self-help”), i risultati vengono interpretati come un segnale incoraggiante. Tuttavia, come ricordano gli analisti di Bernstein, è bene non dimenticare che la Borsa si muove più rapidamente dei fondamentali del business — un elemento cruciale quando si valutano i turnaround nel settore del lusso.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia