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Cimbri (Unipol): “Oltre al sistema pubblico, per esempio nei contratti collettivi di lavoro, un’integrazione delle coperture sanitarie”

“Investimenti in infrastrutture, per investitori di lungo periodo, come tradizionalmente sono le compagnie di assicurazione”

24 Ottobre 2023

Con il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella e sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è aperto oggi a Roma, presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, il Welfare Italia Forum 2023.

Nel corso del Forum è stata presentata l’edizione 2023 del Rapporto del Think Tank “Welfare, Italia” sostenuto da Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House – Ambrosetti.

Carlo Cimbri, Presidente Unipol Gruppo, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

“Ci si deve muovere in tante direzioni. Il nostro sistema di welfare soffre, da tempo immemorabile, di uno squilibrio, per quanto riguarda le risorse impiegate nella parte previdenziale, questo rispetto a quello che avviene negli altri principali paesi europei.

Questo è un fatto. Ora, come, continuando ad alimentare per esempio il sistema sanitario,la spesa sanitaria, che nel nostro Paese inevitabilmente cresce, perché invecchia l’età media della popolazione, è uno dei temi di cui abbiamo discusso oggi.

Certo, le risorse dello Stato sono importanti, le risorse del PNRR sono importanti, ma strutturalmente penso che sia importante promuovere, sempre di più in questo Paese, una cultura del secondo pilastro. Cioè, oltre al sistema pubblico, i cittadini, per esempio attraverso i contratti collettivi di lavoro, devono avere anche un’integrazione delle coperture sanitarie dal punto di vista privato, in modo da poter pensare, anche nella prospettiva di avere lo stesso livello di tutele, che le nostre generazioni, le generazioni che ci hanno proceduto, magari con un sistema integralmente pubblico, hanno avuto.

Oggi con solo il sistema pubblico, i dati ci dicono che questo non è più possibile, ed in tal senso la collaborazione tra pubblico e privato diventa l’elemento fondamentale, da perseguire per il futuro.

La parte di indirizzo e di governo, di una materia complessa come il welfare, non può che essere appannaggio del decisore pubblico.

Il privato, sempre e comunque persegue interessi di parte. Come mettere proficuamente al servizio le risorse e le capacità, sia di investimento che di know how, che di esecuzione, che può avere un privato, al servizio di un sistema di welfare generale del Paese, questa è una responsabilità che spetta al pubblico.

Il privato, però, può integrare, soprattutto se è dalla stessa parte del dello Stato, integrare non solo le risorse, ma anche il modo in cui vengono impiegate, la disciplina, e penso che questo possa essere un grande valore aggiunto.

In generale, gli investimenti in infrastrutture, che siano strade, che siano ponti, che siano ferrovie, per un investitore di lungo periodo, come tradizionalmente sono le compagnie di assicurazione, sono una categoria di investimento, un asset class, che vedo bene nei portafogli delle compagnie assicurative.

Una considerazione di carattere di carattere generale, investendo nel lungo periodo, investimenti che hanno una redditività stabile e sicura nel tempo, sono investimenti che stanno bene a beneficio dei nostri assicurati.

Quanto al fondo di garanzia, non ho letto il il testo, ma tutto quello che va a contribuire alla stabilità del sistema in generale finanziario, in particolare assicurativo di questo Paese lo vedo con favore.

In assenza di strumenti, comunque, penso che il nostro sistema, quello assicurativo italiano, ha dimostrato, in occasione di una recente crisi di una piccola compagnia, la capacità e la disponibilità a risolvere presto e bene, ed in maniera definitiva soprattutto, i problemi che, per colpe che non sono degli attori in campo oggi, ma possono succedere, i problemi che si sono generati.“

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