30 Gennaio 2024
Tante le partite che il 2024 porta con sé per i rinnovi dei vertici delle partecipate pubbliche controllate direttamente e indirettamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Da Cdp alla Rai, si tratta di 63 Cda.
Tra i tanti, c'è un dossier tutt'altro che banale, ossia il rinnovo dei vertici del Gruppo FS, anche e soprattutto perché a Ferrovie dello Stato andranno i 26 miliardi dal Pnrr (di cui 7,5 sono già stati spesi), mentre il recente piano industriale prevede 203,5 miliardi di investimenti, con 40.000 assunzioni, entro i prossimi dieci anni.
Nel 2023 il Gruppo ha visto il rinnovo del Cda delle due maggiori partecipate, Rete Ferroviaria Italiana (dove si è insediato Giampiero Strisciuglio in veste di Ad e in veste di Presidente Dario Lo Bosco, nomine anticipate in esclusiva da il Giornale d'Italia), e Trenitalia (dove si è insediato Luigi Corradi in veste di Ad, come anticipato sempre in esclusiva da questa testata lo scorso 26 Aprile e Stefano Cuzzilla in veste di Presidente, nomina anche qui anticipata in esclusiva da il Giornale d'Italia il 6 maggio 2023), mentre è in scadenza anche il Consiglio di amministrazione della partecipata di Fs Anas che si occupa dei servizi autostradali, con i relativi amministratore delegato e direttore generale Aldo Isi e del Presidente Edoardo Valente.
Salvo variazioni dell'ultima ora, il nome dell'attuale amministratore delegato Luigi Ferraris è quello al momento maggiormente quotato, e l'opzione bis è la più probabile in occasione delle nomine che verranno ufficializzate a maggio. Grazie ai rumors raccolti, Il Giornale d'Italia è in grado di anticipare la sua possibile rinconferma: del resto proprio questa testata anticipò in esclusiva la notizia del suo primo incarico a Ceo di FS il 22 maggio 2021. Rimane comunque possibile l'opzione Stefano Donnarumma, rimasto a bocca asciutta nell'ultima tornata di nomine.
Classe 1962, Ferraris, uomo di numeri (ricordiamo il ruolo di CFO di Enel e di Poste Italiane, dove ha gestito il processo di quotazione in Borsa), sarebbe secondo molti l'uomo giusto per la riconferma anche in virtù dell'opzione sul tavolo di Giorgetti di dare corso alla privatizzazione del Gruppo FS. L'opzione Ferraris-bis sarebbe inoltre quotata per dare continuità alla strategia e agli investimenti per € 203,5 miliardi pianificati nel corso del suo mandato per i prossimi 10 anni, senza dimenticare l'avvio della realizzazione del Ponte di Messina a campata unica, sul quale saranno presenti 2 linee ferroviarie e 6 corsie automobilistiche.
Tra le iniziative chiave del piano industriale, l'unione delle singole società non comunicanti con la creazione di segmenti di business, i cosidetti "Poli", per conferire maggior coerenza al Gruppo FS anche a livello internazionale. Considerato il suo passato nel mondo dell'energy, Ferraris ha dato un grande impulso all'autoproduzione di energia, con il target dell'40% da fonti proprie. Il numero di passeggeri è ritornato ai livelli pre-covid ed è stato effettuato un vero e proprio ricambio generazionale con 30mila assunzioni negli ultimi tre anni.
Il Ferraris-bis avrebbe inoltre l'appoggio di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. A proposito di quest'ultimo, alcuni media hanno riportato di come Salvini volesse affidare la poltrona di FS a Luigi Corradi, attuale Amministratore delegato di Trenitalia, ma che dopo il "caso" del Frecciarossa che si sarebbe fermato a Ciampino su pressione del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, le chance di Corradi sarebbero potute diminuire. Tale notizia è tuttavia infondata anche perché la fermata a Ciampino, visto l’elevato ritardo del treno, fu annunciata all’interno del treno stesso offrendo a tutti i passeggeri la possibilità di scendere, il che conferma come l'attacco a Lollobrigida e ai vertici del Gruppo FS sia stato in realtà di natura strumentale. In realtà Corradi dunque, da poco nominato al vertice di Trenitalia, rimarrebbe al posto di Ad anche per dare continuità all'importante percorso di implementazione dell'alta velocità in Italia (che dovrà arrivare fino a Reggio Calabria per interconnettersi con il Ponte, e da li proseguire in Sicilia).
Ad Aprile 2023, in occasione del valzer delle nomine della partecipate pubbliche, il nome di Ferraris era stato proposto per la guida dell'ENEL, con la conseguente ipotesi di nominare alla guida di FS Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia (Aspi), anche in ragione dell'ottimo rapporto con Salvini. Ma l'"ingegnere - operaio" classe 1967, rimane impegnato nel processo di ammodernamento della seconda infrastruttura viaria più importante del paese, e anzi si dirige verso il probabile rinnovo alla scadenza del suo mandato, previsto ad aprile 2025. Aspi è infatti al momento impegnata per la rigenerazione e lo sviluppo degli oltre 3000 km di rete autostradale in gestione e, solo nel 2023, ha attivato e gestito oltre 110.000 interventi con un impegno economico di oltre 1,6 miliardi di euro.
D'altro lato invece, c'è chi rema contro la riconferma di Ferraris puntando sulle recenti vicende delle commesse Anas, che hanno visto il figlio dell'ex parlamentare Denis Verdini, Tommaso, andare agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Secondo l’ipotesi accusatoria, Verdini andrebbe facilitato le ditte a partecipare e a vincere appalti con l’Anas attraverso l’accesso a informazioni riservate. Gli arresti domiciliari tra l'altro, qualche mese fa sono toccati anche allo stesso ex senatore di forza Italia, nonché padre della compagna del vicepremier Matteo Salvini, per bancarotta fraudolenta nel fallimento della Società Toscana di Edizioni che pubblicava il Giornale della Toscana.
Ma anche qui, la vicenda non dovrebbe rappresentare un ostacolo al Ferraris - Bis, ma semmai incentivare un ricambio di vertici di Anas.
A scadere oltre che la carica dell'Ad Ferraris, sarà anche la Presidenza di Nicoletta Giadrossi. Il nome che Giorgia Meloni avrebbe individuato al suo posto è quello di Elisabetta Belloni, anche se non è da escludersi anche una riconferma della stessa Giadrossi. Classe 1958, Elisabetta Belloni è ambasciatore oggi alla guida del Dipartimento per l'informazione e la sicurezza (DIS), e il suo potrebbe essere un ruolo chiave considerata la volontà del governo di mandare un messaggio in chiave in ottica anti-corruzione nella gestione dei fondi comunitari. Il nome di Belloni era stato ipotizzato apparso durante lo scorsa tornata di nomine per la Presidenza di Eni, carica poi andata a Giuseppe Zafarana (ex GDF).
Nato a febbraio nel 1962, Luigi Ferraris si è laureato a Genova in Economia Politica e ha iniziato la sua carriera nel settore auditing di PriceWaterhouse nel 1988. Dal 1990 ha ricoperto diverse posizioni manageriali in società come Agusta, Piaggio VE, Sasib Beverage, Elsag Bailey Process Automation.
Tra il 1998 e il 1999 Luigi Ferraris assume l’incarico di Chief Financial Officer in Elsacom, Gruppo Finmeccanica. Nel 1999 entra nel Gruppo Enel dove, con responsabilità crescenti, dal 2009 al 2014 assume l’incarico di CFO del Gruppo.
Dal febbraio 2015, entra nel Gruppo Poste Italiane e, quale CFO, ne guida la quotazione in borsa. Dal 2017 al 2020 Luigi Ferraris è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Da giugno 2021 è Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato.
Elisabetta Belloni, classe 1958, si laurea in Scienze politiche presso l’Università LUISS di Roma. In carriera diplomatica dal 1985, presta servizio alla Farnesina presso la Direzione generale degli affari politici, poi nel 1986 lavora presso l’UNIDO a Vienna.
Dal 1989 al 1992, nuovamente alla Direzione affari politici, segue i lavori della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE), è Vice Capo della Delegazione CSBM (Confidence and Security Building Measures) a Vienna e, in seguito, membro della delegazione italiana alla conferenza di Helsinki sui seguiti della CSCE. Dal 1993 al 1996 è Primo Segretario a Vienna alla Rappresentanza diplomatica presso le Organizzazioni internazionali poi, sino al 1999, presta servizio all’Ambasciata d’Italia a Bratislava.
Dal 2008 al 2012 è Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo e dal 2013 al 2015 assume le funzioni di Direttore generale per le Risorse e l’Innovazione. Promossa Ambasciatore di grado nel 2014, nel 2015 assume l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2016 al 2021 è Segretario Generale della Farnesina. Il 12 maggio 2021 il Presidente del Consiglio dei ministri ha nominato l’Ambasciatore Elisabetta Belloni Direttore generale del DIS.
Rientrata a Roma nel 1999, lavora presso l’Ufficio Russia della Direzione affari politici. Nel 2000 è capo della Segreteria presso la Direzione per i Paesi dell’Europa; nel 2001-2002 è Capo dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale. Dal 2002 al 2004 è capo della Segreteria del Sottosegretario di Stato agli Esteri. Nel 2004 è nominata Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina.
Dal 2008 al 2012 è Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo. Dal 2013 al 2015 assume le funzioni di Direttore generale per le Risorse e l’Innovazione. Promossa Ambasciatore di grado nel 2014, nel 2015 assume l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2016 al 2021 è Segretario Generale della Farnesina. Il 12 maggio 2021 il Presidente del Consiglio dei ministri ha nominato l’Ambasciatore Elisabetta Belloni Direttore generale del DIS.
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