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Ucraina, settimana prossima delegazione Usa a Mosca, Vannacci: “Zelensky non ha scelta, dica sì a Trump e la smetta di mandare i suoi al massacro”

A commentare lo scenario interviene Roberto Vannacci, numero due della Lega ed eurodeputato a Bruxelles, che non vede alternative per Kiev: “Zelensky non ha molte possibilità di scelta: ha perso ogni sovranità poiché basa la propria esistenza su risorse altrui. Non accettare questo piano di pace vorrebbe dire per lui continuare a mandare al massacro uomini e donne, perdere territori e risorse e vedere distruggere giorno dopo giorno infrastrutture e città del proprio paese”

22 Novembre 2025

Ucraina, settimana prossima delegazione Usa a Mosca, Vannacci: “Zelensky non ha scelta, dica sì a Trump e la smetta di mandare i suoi al massacro”

La settimana prossima una delegazione di generali statunitensi volerà a Mosca per discutere il piano di pace per l’Ucraina, mentre cresce la pressione politica e diplomatica su Volodymyr Zelensky, dopo l’ultimatum di Trump. Il presidente ucraino, secondo il generale Roberto Vannacci, non avrebbe infatti “scelta” di fronte alla proposta lanciata da Donald Trump. Il generale e vicepresidente della Lega invita Kiev ad accettare l’accordo e a “smetterla di mandare i suoi al massacro”.

Ucraina, settimana prossima delegazione Usa a Mosca, Vannacci: “Zelensky non ha scelta, dica sì a Trump e la smetta di mandare i suoi al massacro”

Una delegazione di generali statunitensi è attesa a Mosca la prossima settimana per discutere il piano di pace per l'Ucraina. Lo hanno riferito al Guardian fonti dell'amministrazione americana. Già giovedì scorso una rappresentanza Usa guidata dal segretario per le Forze Armate, Daniel Driscoll, ha presentato al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la proposta negoziale statunitense.

A commentare lo scenario interviene Roberto Vannacci, numero due della Lega ed eurodeputato a Bruxelles, che non vede alternative per Kiev: “Zelensky non ha molte possibilità di scelta: ha perso ogni sovranità poiché basa la propria esistenza su risorse altrui. Non accettare questo piano di pace vorrebbe dire per lui continuare a mandare al massacro uomini e donne, perdere territori e risorse e vedere distruggere giorno dopo giorno infrastrutture e città del proprio paese”.

L’ex generale, analizzando la situazione da militare, avverte che un eventuale stop americano sarebbe letale: “Se con il pieno supporto americano in termini di sistemi d'arma, intelligence, sorveglianza dello spazio aereo, assetti satellitari e delle comunicazioni e capacità di pianificazione e comando e controllo, i russi continuano inesorabilmente a guadagnare terreno, immaginarsi una situazione in cui tale supporto dovesse venire a mancare dipingerebbe un quadro catastrofico per Kiev”.

Non sfugge a Vannacci neppure l’esitazione europea di fronte al piano Trump, un atteggiamento che giudica irrealistico: “Nonostante i tanti soloni che ci hanno ubriacato con questa espressione, la 'pace giusta' non esiste e non è mai esistita nella storia dell'umanità e, soprattutto, la pace viene trattata da chi ha iniziato la guerra: in questo caso da Usa e Russia”.

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