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Israele, primo sì della Knesset per la pena di morte contro “terroristi” che uccidono israeliani, Amnesty: “Legge di apartheid”

Primo dei tre sì necessari per approvare la legge. Esulta su X il ministro estremistra Ben-Gvir, vero e proprio fautore dell'emendamento al codice penale: "Sulla buona strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto"

11 Novembre 2025

Itamar Ben-Gvir, neoministro israeliano, visita Spianata delle Moschee. Palestinesi: "Provocazione senza precedenti"

Itamar Ben-Gvir, fonte Facebook, @Rassegna internazionale sulla Palestina

Primo sì della Knesset per la legge sulla pena di morte ai "terroristi" che uccidono cittadini israeliani. Si tratta del primo di tre voti che porterà poi all'approvazione definitiva di una legge che inevitabilmente fa discutere e che da Amnesty International è stata definita "di apartheid". La proposta si applicherà anche ai palestinesi già condannati per presunti attacchi mortali contro israeliani. Esulta su X il ministro estremistra Ben-Gvir, vero e proprio fautore dell'emendamento al codice penale: "Sulla buona strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto". Lo stesso Ben-Gvir ha distribuito dolcetti dopo l'ok arrivato dal Comitato per la Sicurezza Nazionale.

Israele, primo sì della Knesset per la pena di morte contro “terroristi” che uccidono israeliani

Dalla Knesset il primo di tre sì per la pena di morte contro i "terroristi". Il disegno di legge presentato dalla parlamentare di estrema destra Limor Son Har-Melech ha ottenuto il via libera alla prima lettura con 39 sì e 16 no. Il testo sarà ora trasmesso alle commissioni parlamentari per l’esame preparatorio in vista delle ultime due letture necessarie per l’approvazione definitiva.

Il provvedimento permetterà ai tribunali israeliani di applicare la pena di morte a chi commette omicidi a sfondo nazionalistico contro cittadini israeliani e introduce anche norme specifiche per i tribunali militari operanti in Cisgiordania: i giudici militari potrebbero condannare a morte i colpevoli con una maggioranza semplice anziché con decisione unanime, e verrebbe eliminata la possibilità per i comandanti militari regionali di commutare tali condanne.

Un testo che definire divisivo è usare un eufemismo. Israele non applica più la pena di morte dal 1954, quando è stata abolita per i reati civili e per i reati militari, tranne che in tempo di guerra.

Amnesty: "Legge di apartheid"

Amnesty International ha legittimamente condannato la proposta di legge israeliana, considerata come "il tentativo di creare una distinzione su base etnico-nazionalista e questo la rende una legge di apartheid". Per l'Onu "un passo profondamente regressivo che tra l’altro si applicherà alle minoranze e a chi vive da 55 anni sotto occupazione".

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