10 Ottobre 2025
Ostaggi Israele Fonte: RSI
Raggiunta in Egitto l’intesa sulla prima fase del presunto “piano di pace” del presidente Donald Trump per il cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, si parla anche dell’invio di una task force multinazionale armata con 200 soldati Usa che richiama a una volontà e a un piano di militarizzazione della Striscia in sordina, come anticipato dal Giornale d'Italia.
L’accordo siglato, comunque, prevede che entro 72 ore dalla sua accettazione Hamas rilasci 20 ostaggi israeliani vivi e consegni le salme di altri 28, mentre Israele libererà 1950 detenuti palestinesi, tra cui 250 condannati all’ergastolo e 1700 arrestati dall’inizio della guerra. L’intesa include anche “ritiri programmati” delle truppe israeliane dall’enclave e “garanzie da parte del presidente Trump e dei mediatori”.
Secondo una fonte palestinese citata dall’emittente saudita Al-Sharq, lo scambio di 20 ostaggi vivi e 28 salme israeliane con i 1950 detenuti palestinesi avverrà “entro 72 ore dall’attuazione dell’accordo”, mentre un’altra emittente, Al-Hadath, ha precisato che il conto alla rovescia di 72 ore inizierà dopo il ritiro delle truppe israeliane secondo le linee concordate, che prenderà il via una volta che l’intesa sarà ratificata dal governo di Tel Aviv. Le forze israeliane dovranno ritirarsi dal valico di Rafah e dalle aree circostanti, mentre l’accordo prevede anche il trasferimento in Egitto di pazienti e feriti palestinesi e la riapertura del valico su entrambi i lati una volta entrato in vigore.
Un’altra fonte di Hamas ha riferito che nei primi 5 giorni di cessate il fuoco dovranno entrare nella Striscia di Gaza almeno 400 camion di aiuti umanitari al giorno, numero destinato ad aumentare nei giorni successivi.
In Israele la notizia dell’intesa ha suscitato una forte emozione collettiva: la speranza e la gioia hanno percorso le città e le strade nella notte. Tutti attendono con trepidazione la liberazione dei 20 ostaggi ancora vivi e la restituzione delle salme dei 28 che sono morti durante la prigionia nelle mani di Hamas.
Tra i 20 ostaggi vivi ci sono:
I 28 presunti morti comprendono israeliani e cittadini stranieri. Tra loro:
A questi si aggiungono i corpi di Hadar Goldin e Oron Shaul, rapiti nel 2014 durante l’operazione “Margine di Protezione”.
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