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Processo P. Diddy, il cantante in tribunale a New York per la sentenza: rischia fino a 20 anni di carcere per reati legati alla prostituzione

Il caso rappresenta uno degli scandali più gravi mai esplosi nel mondo della musica americana. Centinaia di donne e uomini hanno accusato Combs di abusi e violenze sessuali, dipingendolo come un predatore violento, solito drogare e ubriacare le vittime prima di abusarne, per poi minacciarle e costringerle al silenzio, sfruttando il proprio potere e la fama

03 Ottobre 2025

Scandalo Puff Daddy, via al processo per il producer  accusato di stupro e tratta di esseri umani, fino a 20 anni di carcere

Puff Daddy, fonte La Presse

Sean Diddy Combs si è presentato al tribunale di New York con l’intento di lasciarsi alle spalle il proprio passato. Un passato da re dell’hip-hop, da produttore tra i più influenti della musica americana, con un patrimonio stimato attorno al miliardo di dollari. Ma anche un passato segnato dai cosiddetti Freak Offs: feste organizzate in hotel di New York, California e Florida, finite più volte fuori controllo tra eccessi, droga e abusi sessuali, come emerso durante il processo.

Condannato per reati molto gravi legati alla prostituzione, l’artista rischia fino a 20 anni di carcere, anche se il giudice dispone di ampia discrezionalità nel definire la sentenza. L’accusa chiede almeno dieci anni di detenzione, mentre la difesa ha sollecitato il rilascio immediato.

Processo P. Diddy, il cantante in tribunale a New York per la sentenza: rischia fino a 20 anni di carcere per reati legati alla prostituzione

Il 2 luglio, la giuria ha ritenuto Combs, oggi 55enne, colpevole di due capi d’accusa: aver finanziato viaggi per escort e aver organizzato spettacoli sessuali sotto l’effetto di sostanze stupefacenti insieme alle sue compagne, filmando il tutto mentre si masturbava. È stato invece assolto dalle imputazioni più gravi di racket e traffico sessuale, che avrebbero potuto costargli l’ergastolo.

Combs ha dichiarato di essere una persona diversa rispetto al passato e ha annunciato la volontà di presentare appello una volta emessa la sentenza. In una lettera di quattro pagine indirizzata al giudice Subramanian, ha scritto: "Per tutto il dolore e la sofferenza causate agli altri", chiedendo clemenza e aggiungendo: "Mi sono perso, sono pentito, non c’è niente di più importante per me della mia famiglia".

Durante un processo durato due mesi, i procuratori dell’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti a Manhattan hanno ricostruito come Combs abbia costretto due delle sue ex compagne – la cantante Casandra Ventura e una donna identificata in tribunale con lo pseudonimo Jane – a partecipare ad atti sessuali con modalità violente, spesso minacciandole di interrompere il loro sostegno economico.

I giurati hanno visionato filmati di videosorveglianza che ritraevano Combs mentre nel 2016 prendeva a calci e trascinava Ventura lungo il corridoio di un hotel, subito dopo un Freaky Off. Jane ha raccontato che, lo scorso anno, è stata aggredita e costretta ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà. La difesa ha ammesso che Combs ha avuto comportamenti abusivi, ma ha sostenuto che le relazioni sessuali fossero consensuali. Le stesse Ventura e Jane hanno dichiarato di aver partecipato a volte volontariamente, spinte dall’amore per Combs e dal desiderio di compiacerlo.

Ora, i pubblici ministeri chiedono una pena pari a 11 anni e tre mesi di reclusione. Gli avvocati della difesa, invece, parlano di 14 mesi, ipotizzando una scarcerazione entro la fine dell’anno. Nella richiesta di clemenza, è stato sottolineato l’impegno del produttore all’interno del carcere Metropolitan Detention Center di Brooklyn, dove ha tenuto un corso di sei settimane su business e crescita personale, intitolato Free Game with Diddy. "La scena e le immagini di me che aggredisco Cassie mi tornano in mente ogni giorno", ha scritto Combs.

I reati di prostituzione connessi a violenze sono solitamente puniti con pene severe. "L’imputato non dovrebbe fare eccezione", hanno scritto i pubblici ministeri in una memoria datata 30 settembre, sottolineando come "la sua storia e le sue caratteristiche dimostrano anni di violenza".

Il caso rappresenta uno degli scandali più gravi mai esplosi nel mondo della musica americana. Centinaia di donne e uomini hanno accusato Combs di abusi e violenze sessuali, dipingendolo come un predatore violento, solito drogare e ubriacare le vittime prima di abusarne, per poi minacciarle e costringerle al silenzio, sfruttando il proprio potere e la fama.

Combs – conosciuto anche come P. Diddy, e in passato come Puff Daddy – è stato per anni una delle personalità più potenti dello show business statunitense, costruendo un impero che Forbes valuta vicino al miliardo di dollari.

Le prove raccolte sono apparse fin da subito schiaccianti: foto, video, testimonianze dirette che raccontano gli eccessi dei famosi Freak Offs o i retroscena dei cosiddetti White Parties – eventi esclusivi organizzati agli Hamptons, frequentati da star del calibro di Paris Hilton, Justin Bieber o Leonardo DiCaprio, che da tempo hanno preso le distanze da Combs e da quei contesti.

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