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Flotilla, altre 11 navi partite per Gaza dai porti di Otranto e Catania, a bordo 250 persone tra medici e giornalisti, arrivo previsto entro 3 giorni

Si tratta di una flotta composta da undici imbarcazioni, organizzata nell’ambito di una collaborazione tra la Freedom Flotilla e l’iniziativa "Thousand Madleens to Gaza". A bordo ci sono oltre 250 persone, tra cui medici, infermieri e giornalisti internazionali

03 Ottobre 2025

Flotilla verso Gaza, il piano di Israele per fermare le imbarcazioni: dal blocco navale a intervento Idf con droni volanti e subacquei

Flotilla verso Gaza Fonte: Centro Studi Sereno Regis

Una nuova missione umanitaria è partita dall’Italia con l’obiettivo dichiarato di rompere il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza. Si tratta di una flotta composta da undici imbarcazioni, organizzata nell’ambito di una collaborazione tra la Freedom Flotilla e l’iniziativa "Thousand Madleens to Gaza". A bordo ci sono oltre 250 persone, tra cui medici, infermieri e giornalisti internazionali.

Questa nuova partenza rappresenta il secondo tentativo nel giro di poche settimane di raggiungere le coste della Striscia. Nella missione precedente, oltre 40 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla erano state abbordate e sequestrate dai commando israeliani. Più di 400 volontari erano stati arrestati e trasferiti nel carcere israeliano di Ketziot, nel deserto del Negev.

Flotilla, altre 11 navi partite per Gaza dai porti di Otranto e Catania, a bordo 250 persone tra medici e giornalisti, arrivo previsto entro 3 giorni

La nave principale della nuova flottiglia è la Conscience, un’imbarcazione di 68 metri salpata dal porto di Otranto il 30 settembre e che, secondo gli ultimi aggiornamenti, naviga da venerdì scorso al largo di Creta. A bordo si trovano circa 100 persone, in gran parte medici, infermieri e giornalisti. “Il nostro obiettivo è rompere l’assedio illegale di Israele, fornire ai corrispondenti internazionali la possibilità di fare un reportage diretto da Gaza e offrire assistenza medica urgentemente necessaria ai palestinesi”, ha scritto la Freedom Flotilla in un post su Instagram.

Tra i partecipanti, anche il medico malese Hafiz Sulaiman, che ha dichiarato: “Spero di arrivare alla costa per aiutare i medici e il personale sanitario della Palestina”, in un messaggio condiviso venerdì dall’attivista italiano Vincenzo Fullone. Fullone ha poi aggiunto: “Conscience procede verso Gaza con una équipe medica pronta a dare il cambio a chi, nei resti degli ospedali, opera da oltre due anni senza tregua e quasi senza strumenti. Fermarla non è sicurezza: è complicità con l’agonia. Lasciatela passare”.

Oltre alla Conscience, la Freedom Flotilla ha inviato altre due imbarcazioni: le barche a vela Al-Awda e Ghassan Kanafani, battenti rispettivamente bandiera italiana e francese. Anch’esse si trovano attualmente nelle acque al largo di Creta, in rotta verso la Striscia. 

Parallelamente, altre otto imbarcazioni sono partite il 25 settembre dal porto di Catania, all’interno del progetto Thousand Madleens to Gaza. A bordo si trovano circa 150 passeggeri, tra cui numerosi giornalisti e operatori sanitari.

Tra loro, il medico torinese Francesco Prinetti, che ha dichiarato: “Rimaniamo determinati perché gli intenti sono gli stessi della Global Sumud Flotilla: rompere un assedio che Israele porta avanti da oltre 17 anni”.

Non è la prima volta che le autorità israeliane intervengono per impedire l’arrivo di missioni civili via mare. Lo scorso luglio, la marina israeliana aveva sequestrato la nave Handala, anch’essa parte della Freedom Flotilla, mentre si trovava al largo delle acque di Gaza. L’intero equipaggio era stato arrestato e successivamente rimpatriato.

Tra i presenti c’era anche l’attivista svedese Greta Thunberg, che aveva poi preso parte anche alla missione Global Sumud Flotilla. Anche in quell’occasione, tutti i passeggeri erano stati fermato dalle autorità israeliane e condotti nel carcere di Ketziot.

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