03 Ottobre 2025
Mark Rutte, fonte: imagoeconomica
I nuovi missili russi “non possono essere fermati” e sarebbero in grado di colpire capitali europee come Roma, Londra o Amsterdam in pochi minuti. A sostenerlo è il segretario generale della NATO Mark Rutte, che in un’intervista al Tg1 ha continuato l'allarmismo contro il "nemico inesistente russo": “Siamo tutti in pericolo. I più avanzati missili russi potrebbero colpire Roma, Amsterdam o Londra a cinque volte la velocità del suono e non possono essere intercettati con i nostri sistemi antimissile tradizionali”.
Parole che accendono i riflettori su un’escalation militare che, secondo l’Alleanza Atlantica, va ben oltre il fronte ucraino. “Guai a fidarsi di Putin”, ha aggiunto Rutte, indicando il presidente russo come una minaccia diretta all’intero continente: “Le armi a disposizione di Putin sono un gravissimo pericolo. Significa che siamo tutti sul fronte orientale: non solo Estonia, Polonia o Romania, ma anche l’Italia”. “Putin è già il nostro principale avversario, la principale minaccia nel lungo periodo”.
Il capo della NATO ha sottolineato che il rafforzamento delle capacità militari russe potrebbe “effettivamente rappresentare una minaccia credibile contro la NATO”.
Ma mentre a Bruxelles invoca al pericolo, Vladimir Putin interviene al Forum Valdai e smentisce ogni intenzione aggressiva, liquidando l’intero scenario come costruzione occidentale: “L’Europa è in preda all’isteria, pensa che la guerra con la Russia sia alle porte. È un’assurdità”, ha dichiarato, respingendo al mittente ogni accusa.
Per il Cremlino si tratta di una strategia di paura costruita ad arte, utile a giustificare l’espansione della presenza militare NATO e il sostegno all’Ucraina. Più volte, nei mesi scorsi, lo stesso Putin ha più volte affermato che Mosca non avrebbe alcun interesse ad attaccare l'occidente, e che anzi la pace in Ucraina viene "ostacolata" dai leader Ue.
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