26 Agosto 2025
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Il Fondo pensione statale svedese, conosciuto anche come AP7, ha investito circa 100 milioni di corone negli ultimi mesi nel gruppo israeliano Israel Chemicals. La società è specializzata nella produzione e vendita di prodotti chimici, fertilizzanti e metallurgici a uso speciale, fra cui il fosforo bianco, arma chimica riconosciuta internazionalmente, utilizzato dall'Idf sia a Gaza che in Libano durante diversi attacchi.
Un’inchiesta del servizio pubblico svedese Ekot ha svelato che il Fondo Pensione Statale Svedese AP7, che gestisce i risparmi previdenziali di quasi sei milioni di cittadini, ha investito circa 100 milioni di corone (poco più di 9 milioni di dollari) nel gruppo israeliano Icl. Si tratta di una multinazionale chimica che produce, tra le altre sostanze, anche il fosforo bianco: un composto che a contatto con l’aria prende fuoco spontaneamente e che, se impiegato come arma incendiaria in aree popolate, provoca ustioni devastanti, danni respiratori irreversibili e sofferenze durature.
Il diritto internazionale vieta esplicitamente il suo uso contro civili o in centri abitati. Nonostante ciò, Amnesty International e Human Rights Watch hanno denunciato più volte l’impiego del fosforo bianco da parte dell’esercito israeliano, sia a Gaza che nel sud del Libano. Secondo fonti mediche locali, almeno 173 persone sarebbero rimaste ferite per esposizione diretta alla sostanza.
La rivelazione scuote la politica svedese, perché riguarda il fondo predefinito di milioni di lavoratori. Interpellata, la direzione di AP7 non ha annunciato un disinvestimento immediato ma ha precisato che “la questione è in fase di valutazione”. Mikael Lindh Hok, capo delle comunicazioni del fondo, ha dichiarato che se venissero confermate violazioni delle convenzioni internazionali firmate dalla Svezia, l’Icl potrebbe essere inserita nella lista nera ed esclusa dal portafoglio.
L’inchiesta di Ekot mostra tuttavia che il fondo ha addirittura aumentato la propria partecipazione in Icl nel 2025, passando da 1,2 a 1,6 milioni di azioni. Una scelta che, secondo gli attivisti, espone la Svezia al rischio di complicità in crimini di guerra. “Molti sospettano che il fosforo bianco usato da Israele provenga proprio da questa azienda. Con simili dubbi, chi investe deve assumersi la responsabilità di valutare i rischi di violazioni dei diritti umani”, ha commentato Astri Sjoner, consigliera politica di Amnesty.
Per ora AP7 attende conferme ufficiali, ma intanto i soldi delle pensioni svedesi continuano a finanziare un colosso chimico al centro delle accuse per forniture che alimentano le guerre di Israele.
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