19 Agosto 2025
Gaza "guerra calorie" Fonte: Reuters
Nella Striscia di Gaza le morti per fame e malnutrizione continuano ad aumentare. Israele, che da mesi ha imposto un blocco pressocché totale all'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia, continua di fatto ad affamare i palestinesi; inoltre i continui raid su Gaza City, Jabalia, Khan Younis, e le altre città dell'enclave contribuiscono ad aumentare la carestia.
Il ministero della Salute palestinese riferisce che, dal 7 ottobre 2023 al 17 agosto 2025, i morti per fame a Gaza sono almeno 263, tra cui 112 bambini. I numeri però non riflettono pienamente la realtà: come dichiarato dal ministero, i dati rappresentano solo i decessi per fame avvenuti negli ospedali o nelle strutture mediche, escludendo tutti quei palestinesi che muoiono prima di arrivare in una struttura di assistenza. I numeri inoltre non comprendono tutti quei morti per ferite gravi, dovute a esplosioni o proiettili delle Idf, che sarebbero deceduti "in breve tempo a causa dell'estrema denutrizione".
Nella Striscia, causa blocco israeliano, gli aiuti umanitari sono reperibili solo presso i centri della Gaza Humanitarian Foundation (GHF). I centri dell'organizzazione però, come più volte riportato dal Giornale d'Italia, sono delle "trappole mortali" per i palestinesi: diversi soldati delle Idf hanno testimoniato al quotidiano israeliano Haaretz di "aver ricevuto l'ordine" di "sparare sulla folla e sui civili disarmati mentre scappavano".
La situazione è stata più volte denunciata e portata sotto gli occhi della comunità internazionale: Medici Senza Frontiere ha condannato la "militarizzazione degli aiuti da parte di Israele", sottolineando come la GHF contribuisca al genocidio. Esplicativo di questo è il ruolo dell'organizzazione nel progetto "Aurora", in cui sarebbe coinvolta anche Boston Consulting Group (BCG).
Amnesty International poche ore fa ha accusato Israele di "affamare deliberatamente i palestinesi" e di "distruggere sistematicamente la salute, il benessere e il tessuto sociale della vita palestinese". "È il risultato previsto dei piani e delle politiche che Israele ha progettato e attuato, negli ultimi 22 mesi, per infliggere deliberatamente ai palestinesi di Gaza condizioni di vita calcolate per provocare la loro distruzione fisica, che è parte integrante del genocidio in corso contro i palestinesi di Gaza da parte di Israele", ha affermato Amnesty.
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