15 Luglio 2025
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera a 1400 licenziamenti nel Dipartimento dell'Istruzione americano. Il presidente Donald Trump, che dal 2016 puntava a ridimensionare il Dipartimento, ha dichiarato sui suoi social: "È una vittoria per gli studenti e per i genitori, l'istruzione finalmente sta tornando ai singoli Stati".
Lunedì 15 luglio la Corte Suprema degli Stati Uniti ha autorizzato l’amministrazione Trump a procedere con il piano di licenziamenti di massa nel Dipartimento dell’Istruzione, bloccato nei mesi scorsi da un tribunale federale di grado minore. La decisione è arrivata a maggioranza.
A seguito della sentenza, il Dipartimento ha comunicato a molti dei circa 4000 dipendenti la notifica di licenziamento, che entrerà in vigore l'1 agosto.
L’amministrazione Trump ha sostenuto che l’obiettivo della misura sia ridurre la spesa pubblica e trasferire le competenze in materia di istruzione ai singoli Stati, che già oggi gestiscono in gran parte il sistema scolastico.
Già durante la sua prima campagna presidenziale, nel 2016, Trump aveva annunciato la volontà di chiudere il Dipartimento dell’Istruzione, senza però ottenere il sostegno del Congresso. Nel marzo 2025 ha firmato un ordine esecutivo per avviare lo smantellamento del dipartimento e il passaggio delle funzioni agli Stati.
Commentando la decisione della Corte Suprema, Trump ha definito la sentenza una "vittoria per genitori e studenti" e ha ribadito l’intenzione di "restituire l’istruzione agli Stati".
Il Dipartimento dell’Istruzione ha un budget annuale di circa 300 miliardi di dollari e ha competenze limitate, poiché la maggior parte dei finanziamenti alle scuole pubbliche è di competenza statale. Il Dipartimento svolge soprattutto un ruolo di coordinamento, raccoglie dati nazionali, promuove alcuni programmi educativi e gestisce i prestiti studenteschi federali. Quest’ultimo programma non è incluso nei tagli, perché autorizzato per legge dal Congresso: in caso di chiusura del dipartimento, la gestione potrebbe passare al Tesoro.
La segretaria all’Istruzione, Linda McMahon, ha il compito di supervisionare la transizione delle funzioni e garantire la continuità dei servizi scolastici, oltre a rivedere i programmi finanziati a livello federale.
Alcuni stati e associazioni hanno già presentato ricorsi legali contro i licenziamenti, sostenendo che possano compromettere la capacità del Dipartimento di svolgere le proprie funzioni.
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