24 Maggio 2025
Fonte: LaPresse
Russia e Ucraina si sono scambiate 307 prigionieri di guerra ciascuna, come annunciato dal ministero della Difesa russo e confermato anche dalle autorità ucraine. Si tratta del secondo giorno consecutivo di scambi, che rientrano nell’accordo siglato a Istanbul il 16 maggio. Lo scambio odierno segue quello di ieri, nel quale sono stati scambiati 390 detenuti per parte.
"Il 24 maggio di quest'anno, in conformità con gli accordi russo-ucraini raggiunti il 16 maggio di quest'anno a Istanbul, altri 307 militari russi sono stati rimpatriati dal territorio controllato dal regime di Kiev. In cambio, 307 prigionieri di guerra delle forze armate ucraine sono stati trasferiti", ha dichiarato il ministero russo in una nota rilanciata dall’agenzia stampa Tass.
Secondo quanto riferito da Mosca, i militari russi liberati si trovano attualmente in Bielorussia, dove stanno ricevendo assistenza psicologica e medica. Successivamente saranno trasferiti in Russia, dove continueranno il trattamento e la riabilitazione presso le strutture mediche del ministero della Difesa. "Lo scambio su larga scala avviato dalla parte russa continuerà", ha concluso il ministero.
Dal lato ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha espresso soddisfazione e speranza per i prossimi giorni. "Altri 307 difensori ucraini sono in casa. Oggi è il secondo giorno dello scambio 1.000 per 1.000, concordato in Turchia. In soli due giorni sono già state rimpatriate 697 persone. Ci aspettiamo una continuazione anche domani", ha scritto il leader ucraino su Telegram.
Zelensky ha anche voluto ringraziare tutte le persone coinvolte nell’operazione, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale per portare avanti questo delicato processo: "Tra coloro che sono tornati oggi ci sono soldati del nostro esercito, del Servizio di frontiera statale e della Guardia nazionale ucraina. Grazie a tutti coloro che sono coinvolti nel processo di scambio e che lavorano senza sosta. Il nostro obiettivo è far tornare ogni singola persona dalla prigionia russa. Per rendere tutto questo possibile continuiamo a collaborare con i nostri partner", ha concluso.
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