18 Gennaio 2025
Neonazista tedesco Sven Liebich
Sven Liebich, controverso attivista neonazista tedesco condannato a un anno e mezzo di carcere per incitazione all’odio e diffamazione, ha cambiato il proprio genere a novembre, diventando Marla-Svenja Liebich.
Questo evento ha sollevato un inaspettato dilemma legale: non avendo ancora scontato la pena, il tribunale non sa se assegnarlo a un carcere maschile o femminile. Secondo i media tedeschi, il militante avrebbe soltanto cambiato nome e afferma adesso di avere “paura della discriminazione”, anche se per molto si tratta soltanto di una strategia per evitare di finire in carcere.
Figura di spicco della destra estrema in Germania, Liebich, 53 anni, si era distinto per le sue posizioni anti-LGBTQ+ e contro la politica gender. Tra i fatti che hanno portato alla condanna, spiccano gli insulti e le offese rivolte ai partecipanti del Gay Pride del 2022, definiti "parassiti della società" attraverso un altoparlante.
In Sassonia, Sven Liebich è molto conosciuto. È l'organizzatore della “Montagsdemo”, una manifestazione settimanale di estrema destra. Durante i raduni è stato fotografato mentre indossava una fascia con una svastica nazista tra i manifestanti che sventolavano bandiere rosse, bianche e nere, i colori della bandiera della Germania nazista. I servizi segreti interni della Sassonia descrivono Sven Liebich come un “estremista di destra” che svolge attività “in tutta la Sassonia e a livello nazionale”.
A novembre, sfruttando la nuova legge tedesca che permette il cambio legale di genere senza necessità di una valutazione psichiatrica, Liebich ha ottenuto la modifica del suo nome e sesso, sollevando dubbi sulla sincerità della scelta.
Secondo il tribunale di Lipsia, la condanna rimane valida a prescindere dal cambio di genere, ma la questione si sposta sul luogo di detenzione. Non esiste un regolamento automatico che preveda il trasferimento di una persona che cambia genere in un penitenziario corrispondente. Ogni decisione viene valutata individualmente, considerando fattori come la sicurezza della persona e l’ambiente carcerario.
Un portavoce del Registro penale federale tedesco ci ha assicurato che il cambio di sesso non avrà alcun impatto sulla fedina penale dell'attivista: “La persona fisica legale rimane. Un cambiamento nella legge sullo stato civile è di secondaria importanza”, rinforzando la teoria per cui il cambio di genere non garantisce l’accesso a una prigione femminile: “Ogni caso viene esaminato attentamente. Non è detto che una persona, dopo il cambio di genere, venga trasferita automaticamente.” Tuttavia, l’ambiguità della situazione ha alimentato il sospetto che il gesto di Liebich sia una provocazione politica o un tentativo strategico per evitare il carcere maschile.
Il caso, oltre a suscitare un acceso dibattito sull’applicazione delle norme legate all’identità di genere, mette in evidenza le difficoltà del sistema giudiziario nel gestire situazioni simili, soprattutto quando si intrecciano con ideologie radicali e precedenti controversi.
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