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Gaza, Benny Gantz a Londra per incontrare David Cameron, l'ex premier inglese incalza: "La pazienza verso Israele si sta esaurendo"

Dopo aver incontrato i membri dell'amministrazione Biden, il leader centrista vola nel Regno Unito. Ma ad attenderlo ci sarà un clima poco piacevole

06 Marzo 2024

Benny Gantz

Fonte: Ansa

Un avvertimento c’era stato e porta la firma del ministro degli Esteri britannico David Cameron. Intervenuto martedì di fronte alla Camera dei Lord, la camera alta del Parlamento del Regno Unito, l’ex premier ha detto che mercoledì, in un incontro che avrà col ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz, la Gran Bretagna avvertirà Israele che la sua “pazienza si sta esaurendo”, per via della pressione delle truppe di Tel Aviv su Gaza che non accenna a diminuire. Tra i motivi alla base della presa di posizione di Cameron vi é la “terribile sofferenza a Gaza", dove la mancanza di aiuti sta portando le persone alla fame (oggi secondo l'Unicef dieci bambini sono morti per la malnutrizione nel nord della Striscia assediata).

Dichiarazioni al vetriolo di Cameron contro Tel Aviv

Nel suo discorso di fronte alla Camera dei Lord, Cameron ha sottolineato quanto dirà all'attuale ministro del Gabinetto di guerra israeliano: "Abbiamo chiesto agli israeliani di fare tutta una serie di cose", ha detto l'ex premier usando toni poco pacati, ma "devo riferire all’Assemblea che la quantità di aiuti che i palestinesi hanno ricevuto a febbraio è stata circa la metà di quella ricevuta a gennaio. Quindi la pazienza si sta esaurendo".

Benny Gantz: aumenta il sostegno al leader centrista

Attorno al profilo di Benny Gantz sta aumentando il sostegno non solo da parte statunitense, ma anche da quella britannica. Lui é considerato in questo momento l'unico politico israeliano su cui puntare per far cambiare rotta al governo di Tel Aviv. Ieri in un incontro a Washington avuto con diversi membri dell’amministrazione Biden, Gantz aveva proposto il suo piano per il futuro politico della Striscia: a detta dell’ex Capo di stato maggiore dell’Idf, “a Gaza servirebbe un'amministrazione internazionale costruita in base alla cooperazione con i Paesi della regione”.

Questo punto di vista collima in maniera evidente sia con quello di Netanyahu che con quello dei suoi ministri di estrema destra, secondo i quali Israele deve rimanere a Gaza e creare nuovi insediamenti - ricordiamo illegali sul piano del diritto internazionale - a favore dei coloni. Sta nascendo dunque uno scontro evidente tra le varie componenti dell'eterogenea politica israeliana e che molto probabilmente si ripercuoterà nelle future elezioni presidenziali che si terranno, quando Netanyahu forse verrà definitivamente defenestrato dalla politica israeliana.

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