22 Febbraio 2024
Fonte foto: Twitter
Dopo settimane dove tutto sembrava ormai spento, si riaccende una speranza per un accordo sugli ostaggi a Gaza. La delegazione israeliana che ieri era al Cairo vi ha fatto ritorno dopo una rapida consultazione a Tel Aviv sugli sviluppi dei colloqui sul cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Sul cessato il fuoco c'è ancora distanza invece. Stando alle prime ricostruzioni, per la seconda visita della delegazione israeliana in 48 ore si è usato lo stesso protocollo di ieri: a ricevere il gruppo, c'erano alti funzionari di una delle agenzie di intelligence, che lo ha scortato con un convoglio di auto direttamente alla sede dei colloqui. Al Cairo c'è ancora Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico di Hamas, oltre a rappresentanti statunitensi e del Qatar.
Come detto le parti sono più vicine per un possibile accordo sugli ostaggi. A confermarlo è il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, dopo lo stallo delle ultime settimane. "Segni preliminari indicano che c'è la possibilità di far avanzare un nuovo accordo per la liberazione degli ostaggi. Non lasceremo intentata alcuna possibilità - ha aggiunto Gantz - per riportarli a casa. Nessuna pietra resterà non rovesciata nello sforzo di riportare a casa coloro che sono stati rapiti il 7 ottobre".
Intanto, però, la Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato la decisione del governo che si oppone ad ogni dichiarazione unilaterale di uno Stato palestinese. Il voto è passato con una maggioranza di 99 voti a favore - compresa quindi l'opposizione al governo di Netanyahu - e 11, dei partiti arabi, a sfavore. Il leader centrista e capo dell'opposizione Yair Lapid ha giustificato il voto a favore ricordando di essere contrario ad ogni azione unilaterale sul tema e ha attaccato il premier, reo, a suo giudizio, "di aver inventato una minaccia inesistente". I laburisti sono usciti dall'Aula al momento del voto. Israele ha più volte affermato che la nascita di uno Stato palestinese può avvenire solo attraverso trattative dirette con l'Autorità nazionale palestinese, con la quale però da decenni non esistono trattative sul tema.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia