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Gonzalo Lira, morto il giornalista Usa "anti-Zelensky", era detenuto in carcere a Kharkiv senza processo per "posizioni pro Russia", il padre: "Mai curato"

Giornalista dalla cittadinanza americana e cilena, residente in Ucraina, era in carcere dal primo maggio 2023, giorno in cui è stato arrestato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina

12 Gennaio 2024

Gonzalo Lira, morto il giornalista usa "anti-Zelensky", era detenuto in carcere a Kharkiv senza processo per "posizioni pro Russia", il padre: "Mai curato"

Fonte foto. Facebook

Il giornalista Gonzalo Ángel Quintilio Lira López, meglio conosciuto come Gonzalo Lira è morto lo scorso 12 gennaio scorso mentre era detenuto dalle autorità ucraine, ancora senza processo, con la consueta accusa di compiere “attività filo-russe”. Lira, cittadino dalla cittadinanza americana e cilena, residente in Ucraina, era in carcere dal primo maggio 2023, giorno in cui è stato arrestato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina con l’accusa di aver creato e distribuito materiale accusato di giustificare l’invasione russa dell’Ucraina. Sia gli Stati Uniti che il Cile non hanno fatto molto, secondo i familiari, per far sì che il giornalista venisse liberato, nonostante da settimane il padre del giornalista chiedesse proprio agli Usa di intervenire, preoccupato per le sue condizioni di salute e di detenzione.

Gonzalo Lira, morto il giornalista usa "anti-Zelensky", era detenuto in carcere a Kharkiv senza processo per "posizioni pro Russia", il padre: "Mai curato"

Gonzalo Lira, giornalista, blogger e documentarista cileno-statunitense, si trovava nel carcere di Kharkiv, in Ucraina, dove era detenuto dal primo maggio del 2023. Una lettera scritta da Lira e pervenuta al portale di giornalismo investigativo The Grayzone tramite il padre, indica che la morte è avvenuta dopo una battaglia di quasi tre mesi con la polmonite, una condizione che è stata ignorata dai suoi carcerieri fino a poche settimane prima del decesso. L'ipotesi di maltrattamenti, però, c'è e rimane viva, seppur il giornalista stesso, nella lettera scritta al padre, scrive di una polmonite che ha colpito entrambi i polmoni, uno pneumotorace e un caso molto grave di edema. La malattia è iniziata alla metà di ottobre ma è stata ignorata dal personale carcerario fino al 22 dicembre. "Sto per sottopormi a un intervento chirurgico per ridurre la pressione dell’edema nei polmoni, che mi sta causando un’estrema mancanza di respiro, al punto da svenire dopo un’attività minima, o anche solo parlare per 2 minuti", è quanto si legge nella lettera di Lira al padre, scritta alla fine di dicembre.

Gonzalo Lira viveva da tempo a Kharkiv ed è diventato virale nel 2022 per le sue posizioni critiche rispetto al governo ucraino ritenuto sempre più dittatoriale. Il suo arresto, il 1° maggio 2023, venne giustificato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SSU) “ai sensi degli articoli 436-2.2, 436-2.3 del CCU (produzione e diffusione di materiali che giustificano l’aggressione armata della Russia contro l’Ucraina, commessa ripetutamente)”. Da quel giorno il padre non ha mai smesso di lottare per la sua liberazione. Inoltre, dal 3 gennaio ha iniziato a supplicare all’ambasciata statunitense di intervenire nell’emergenza medica di suo figlio. "Ho bisogno che l’Ambasciata si tenga in stretto contatto mentre è in ospedale e si assicuri che la sua salute stia progredendo. Dovreste anche contattare il medico responsabile di Gonzalo mentre è in ospedale e verificare il suo recupero", eppure, stando al racconto del padre del giornalista, dall'ambasciata non arrivò un grande aiuto e Lira si spense pochi giorni dopo.

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