13 Febbraio 2024
Fonte foto: Twitter
Dopo le immagini terribili che arrivano da Rafah, dove oltre 1 milione di civili palestinesi si trova intrappolato in uno scenario di guerra apocalittico, aumentano gli sforzi da parte del mondo delle istituzioni per arrivare ad un cessate il fuoco. L'obiettivo è quello di permettere ai tanti civili palestinesi di uscire dalla città e di trovare rifugio. Dagli Stati Uniti alla Cina, passando per la Francia e l'Egitto e il Qatar: quella dei presidenti sembra essere diventata una corsa contro il tempo per evitare una catastrofe umanitaria.
Come detto, gli Stati Uniti stanno chiedendo con forza un cessate il fuoco nel sud della Striscia di Gaza. Joe Biden si è unito ai crescenti appelli internazionali affinché Israele abbandoni i piani per un assalto militare totale alla città di Rafah, dopo l'operazione di salvataggio di due ostaggi che ha ucciso decine di palestinesi. "Una grande operazione militare a Rafah non dovrebbe procedere senza un piano credibile per garantire la sicurezza e il sostegno di oltre 1 milione di persone che vi si rifugiano", ha detto il presidente Usa. "Molte persone sono state sfollate più volte in fuga dalle violenze a nord e ora sono ammassate a Rafah, esposte e vulnerabili. Hanno bisogno di essere protetti". Biden ha affermato che gli Stati Uniti hanno lavorato "giorno e notte" sugli sforzi per concordare una pausa di sei settimane nei combattimenti tra Israele e Hamas, come trampolino di lancio per un cessate il fuoco più lungo. Ha detto che "gli elementi chiave dell'accordo sono sul tavolo", anche se rimangono delle lacune.
Anche la Cina ha chiesto a Israele di fermare l'operazione militare a Rafah "il più presto possibile". Lo afferma un portavoce del ministero degli Esteri in un comunicato. "La Cina si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale", si legge nella nota. Pechino esorta Israele a "fermare le sue operazioni militari il prima possibile e fare ogni sforzo per evitare vittime civili innocenti… per prevenire un disastro umanitario più grave nella zona di Rafah".
Intanto, la Francia ha consegnato a Beirut una proposta scritta con l'obiettivo di porre fine alle ostilità del Libano con Israele e a sistemare la contesa frontiera tra i due Paesi. Nel documento si chiede ai combattenti, inclusa l'unità d'élite di Hezbollah, di ritirarsi di 10 km dal confine. Il piano mira a porre fine agli scontri tra Hezbollah, sostenuto dall'Iran, e Israele al confine.
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