23 Novembre 2023
Fonte: Ohga
Taxi vietato a una famiglia ebrea a Parigi. La vicenda è accaduta oltre un mese fa, ma venuta è alla ribalta solo ora a seguito di un’inchiesta che ha ricostruito i fatti. Una famiglia – padre, madre e 3 figli – sbarcata a Parigi in aereo da Tel Aviv quattro giorni dopo l’attacco di Hamas il 7 ottobre in Israele, sarebbe stata respinta da un tassista che avrebbe dato dello “sporco ebreo” all'uomo che si era presentato per salire a bordo con moglie e figli.
Secondo le ricostruzioni, l'uomo con moglie e 3 figli avrebbe fatto la fila per arrivare al taxi, ma il conducente si sarebbe rifiutato di farli salire a bordo. “Sporco ebreo – gli avrebbe detto – se ti avessi preso io ti avrei sgozzato, tu, tua moglie e i tuoi figli”.
Il padre di famiglia ha fatto una segnalazione alla direzione di polizia incaricata della gestione dei taxi parigini e un'inchiesta – con testimonianze e video – ha confermato i fatti. La Procura ha deciso di aprire un'inchiesta per minacce di stampo razzista ma "per timore di rappresaglie” la famiglia ha rifiutato di sporgere denuncia.
Secondo quanto riferito dai magistrati d'Oltralpe, il tassista verrà processato il 6 maggio prossimo dal tribunale di Créteil, in Francia, per minacce di morte e discriminazione per “motivi religiosi”.
“Non ti carico, sporco ebreo”, avrebbe dichiarato il tassista di 28 anni, rivolgendosi alla famiglia in fila alla stazione dei taxi di Orly. Sempre secondo la procura, il conducente parigino avrebbe poi dichiarato “per due volte”, in francese e in arabo, “lingua che la vittima comprende”, “se ti avessi preso nel mio taxi, ti avrei sgozzato, te, tua moglie e i tuoi bambini”.
I fatti risalirebbero all'11 ottobre.
La vittima ha sporto denuncia il giorno stesso, ha precisato la procura. La famiglia rientrava dallo Stato ebraico attaccato da pochi giorni da Hamas. La videosorveglianza dello scalo ha permesso di identificare l'autista, posto sotto controllo giudiziario per “minacce di morte, legate alla razza, all'etnia, alla nazione e alla religione” e “discriminazione fondata sulla religione” nei confronti della famiglia che si è rifiutato di caricare a bordo.
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