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Cipro, boom di acquisti immobiliari da parte di israeliani: dal 2021 registrate oltre 4000 proprietà, residenti ebrei quasi triplicati dal 2018 al 2025

"Israele ci sta occupando, a un certo punto scopriremo che la nostra terra non ci appartiene", ha dichiarato a giugno Stefanos Stefanou, segretario del partito di opposizione AKEL (Partito Progressista dei Lavoratori), secondo partito di Cipro

23 Ottobre 2025

Cipro, boom di acquisti immobiliari da parte di israeliani: dal 2021 registrate oltre 4000 proprietà, residenti ebrei quasi triplicati dal 2018 al 2025

Boom di acquisti immobiliari da parte di israeliani a Cipro. Sono oltre 4mila le proprietà acquistate dal 2021 e il numero dei residenti ebrei sarebbe quasi triplicato dal 2018 al 2025. Solo due mesi fa, il segretario generale di Akel, Stefanos Stefanou, aveva dichiarato: “Israele ci sta occupando. Terreni acquistati per costruire ghetti”. Secondo la popolazione cipriota, quella che inizialmente sembrava una tendenza d’investimento, nasconderebbe una colonizzazione silenziosa. Colonizzazione che non si fermerebbe a Cipro, ma potrebbe riguardare altri Paesi, fra cui anche l'Italia. Di recente, l'imprenditrice immobiliare israeliana Orit Lev Marom, fondatrice della società Coral 37, ha fatto una proposta molto particolare: costruire una "colonia di Tel Aviv in Salento". La donna ha infatti dichiarato che la Puglia potrebbe essere "la nuova terra promessa per le famiglie ebree", tra ulivi e terre da coltivare autonomamente.

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Cipro, boom di acquisti immobiliari da parte di israeliani

Cipro, crocevia strategico del Mediterraneo orientale, sta vivendo un fenomeno che avrebbe assunto dimensioni inedite soprattutto dopo il 7 ottobre 2023: un numero crescente di cittadini israeliani si sta trasferendo sull’isola e sta acquistando in massa case e terreni. Come riportato da Great Reporter, dal 2021 a oggi gli investitori israeliani hanno acquistato oltre 4.000 proprietà sull’isola, facendo crescere rapidamente il numero di residenti israeliani a Cipro: dai 6.500 del 2018 si è passati a più di 15.000 nel 2025. Le preoccupazioni riguarderebbero non solo i numeri, ma anche le modalità di insediamento: interi quartieri e nuovi villaggi sarebbero riservati esclusivamente a cittadini israeliani, diventando comunità chiuse. La denuncia più forte arriva dal partito di opposizione AKEL (Partito Progressista dei Lavoratori), secondo partito del Paese. "Israele ci sta occupando, a un certo punto scopriremo che la nostra terra non ci appartiene", ha dichiarato a giugno Stefanos Stefanou, segretario del partito. Secondo AKEL, nascerebbero rapidamente enclavi dotate di sinagoghe, supermercati kosher e scuole private, lo stesso schema coloniale che sarebbe applicato in Cisgiordania.

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Gli abitanti temono che Cipro, per la sua posizione geografica strategica, possa trasformarsi in una "pedina di un gioco geopolitico, in una “enclave-satellite” sotto influenza israeliana, centro di potere economico e potenziale basi di intelligence".

L’isola è già segnata dalla storica divisione tra la parte cipriota e quella turca e questo nuovo fenomeno rischia di acuire le tensioni, anche a causa del crescente scontro tra Israele e Turchia in Siria. Inoltre proseguono le dispute sull’estrazione di gas e idrocarburi nel Mediterraneo orientale, che coinvolgono Cipro, Grecia, Israele, Egitto, Turchia, Libia, Italia e Unione Europea.

Secondo i cittadini di Cipro, tutto questo potrebbe rientrare nel progetto del "Greater Israel", che risale a molti anni fa, come emerge dal piano "segreto" Zionist Strategist del 2017, reperito da Il Giornale d'Italia e pensato per prendere Gaza e i giacimenti di gas e ricollocare i 2.2 mln di palestinesi tra Egitto ed Arabia per poi realizzare il "Grande Israele". Di recente, il progetto sarebbe stato gestito attraverso il cosiddetto piano Aurora a cui avrebbe lavorato segretamente la Boston Consulting Group (BCG), che prevede la deportazione dei cittadini palestinesi al di fuori della Striscia di Gaza.

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