28 Agosto 2023
L’agenda dice 8 settembre. Quel giorno il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, si recherà in Russia per incontrare Vladimir Putin, portando a un probabile “progresso nella ripresa dell’accordo sul corridoio del grano nel Mar Nero”. Lo ha confermato Omer Celik, portavoce del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) di cui è fondatore e leader il presidente Erdogan, aggiungendo che la riunione si terrà nella città russa di Soci. “Il presidente Erdogan ha finora condotto un’intensa attività diplomatica per aiutare a prevenire una crisi alimentare globale”, ha dichiarato Celik.
Ankara ha giocato un ruolo chiave nella mediazione che nel luglio del 2022 ha portato alla conclusione dell’accordo tra Russia e Ucraina, sotto l’egida delle Nazioni Unite. Tuttavia, Mosca si è ritirata dalla cosiddetta iniziativa del Mar Nero il 17 luglio scorso per protesta contro le sanzioni occidentali. Nelle ultime settimane la Turchia ha intensificato gli sforzi per ripristinare l’accordo sul transito del grano. Il 25 agosto scorso si erano incontrati il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per discutere di una “formula di pace” per la guerra russo-ucraina e dei rischi che pone il blocco russo del corridoio del grano nel Mar Nero.
I buoni rapporti tra Erdogan e Putin potrebbero rivelarsi la chiave di volta per riavviare l’intesa con l’Ucraina, che aveva garantito il passaggio di 35 milioni di tonnellate di generi alimentari attraverso il Mar Nero Negli scorsi mesi, poi, i media russi avevano ipotizzato che il summit potesse rivelarsi un’occasione per il presidente turco di proporre al capo del Cremlino un cessate il fuoco anticipato. Un’ipotesi che potrebbe essere favorita dai buoni rapporti tra i leader. Erdogan e Putin ne avevano già parlato durante ripetuti colloqui telefonici intercorsi tra di loro a inizio agosto, quando il presidente della Turchia aveva sottolineato l’importanza di “evitare azioni che possano aumentare le tensioni tra la Russia e l’Ucraina”. Dal canto suo, Putin aveva rivelato la disponibilità di Mosca a rientrare nell’accordo, ma solo nel momento in cui “l’Occidente avrà adempiuto a tutti gli obblighi nei confronti della Russia”.
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