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Vertice NATO a Vilnius, l'ira di Zelensky: "Inaudito Ucraina non sia ancora membro"; Usa irritati dal tweet

Parole di fuoco, durante il vertice NATO di Vilnius, da parte di Zelensky, che accusa ritardi nell'entrata di Kiev nell'Alleanza. Per il Washington post, la delegazione USA sarebbe furiosa

12 Luglio 2023

Vertice NATO a Vilnius, l'ira di Zelensky: "Inaudito Ucraina non sia ancora membro"; Usa irritati dal tweet

Si è conclusa con l’amaro in bocca per il presidente ucraino Zelensky la prima giornata dell’atteso vertice NATO di Vilnius. Nonostante fosse già stato lasciato largamente intendere da Washington nei giorni precedenti, infatti, Kiev ha continuato a sperare fino all’ultimo nell’immediato ingresso nell’alleanza atlantica. Ingresso, tuttavia, per adesso rimandato a da destinarsi, a quando, per la precisione, la guerra con Mosca sarà conclusa. 

Zelensky attacca la NATO per la mancata calendarizzazione dell’entrata di Kiev nell’alleanza: ira di Washington

Una decisione, quella dei 30 (a breve 31, con l’apertura turca alla Svezia), duramente criticata da Zelensky, che sui propri canali social si è sfogato definendo “inaudita” l’assenza di una calendarizzazione non solo per l’ingresso, ma addirittura per l’invito formale: “Abbiamo un’alta considerazione dei nostri alleati, come della nostra sicurezza condivisa. E apprezzeremo sempre una discussione franca. L’Ucraina sarà presente al summit NATO di Vilnius. Perché questa è una forma di rispetto. Tuttavia, anche l’Ucraina merita rispetto. Finché ci troviamo (ndr. Zelensky e lo staff) sulla strada per Vilnius, riceviamo notizia che sarebbero in discussione alcune questioni senza la partecipazione ucraina. E voglio sottolineare che tali questioni riguardano l’invito dell’Ucraina nella NATO, non la sua membership. È inaudito ed assurdo che non sia ancora stata decisa una data per l’invito dell’Ucraina, né per la sua entrata nell’alleanza, mentre allo stesso tempo vengono discusse vaghe condizioni anche solo per procedere ad invitarci. Sembra non ci sia la volontà né di invitare l’Ucraina nella NATO, né di accoglierla.  Questo significa che si sta perdendo un’importante finestra di opportunità per far pesare la membership ucraina nelle negoziazioni con la Russia. Per la Russia, invece, questa è una motivazione a continuare con il suo terrore. L’incertezza è debolezza, e lo dirò apertamente durante il summit”.

Un tweet di fuoco, quello dell’uomo forte di Kiev, che non ha mancato di indisporre i 30. La delegazione americana, riporta in particolare il Washington Post, sarebbe “furiosa” per le parole del leader ucraino. E nonostante siano in molti a ritenere che i rapporti tra Kiev e la NATO non cambieranno certamente a causa di un tweet, per quanto acido, diversi osservatori sottolineano che questo può comunque essere considerato come cartina tornasole di relazioni tese a causa dell’andamento deludente del conflitto (andamento verso il quale le nuove consegne di materiali, tra cui le ormai famigerate bombe a grappolo, stanno facendo montare le aspettative occidentali). Conseguenza di frizioni, quindi, piuttosto che causa.

Zelensky abbassa poi i toni, atteso un incontro con Biden

Dopo una prima giornata turbolenta, comunque, Zelensky oggi, mercoledì 12 luglio, abbassa i toni. Dopo una notte molto probabilmente densa di discussioni, il presidente ucraino si è presentato in conferenza stampa accompagnato dal Segretario Generale Jens Stoltenberg: tra i due, sorrisi e abbracci a favore di telecamera. A lanciare una mano all’opinione pubblica ucraina, poi, è lo stesso Stoltenberg, che commenta: “Oggi ci incontriamo come partner alla pari. Attendo con ansia il girono in cui ci incontreremo da alleati”. Eppure, i rappresentanti di Kiev continuano a mordere il freno, spingendo in direzione di programmazioni nette. Grande attesa, quindi, per l’incontro che si terrà nel pomeriggio tra Zelensky ed il presidente americano Biden. Da una parte, probabilmente, si dovrà spiegare il tweet della discordia e quale sia al momento il morale degli apparati ucraini, dall’altra, invece, si vorrà dire quali le inderogabili condizioni per il tanto atteso invito.

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